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Telese Terme| L’arte di Vallone in mostra a Lugano

Telese Terme| L’arte di Vallone in mostra a Lugano

13 Settembre 2017 | by Maresa Calzone
Telese Terme| L’arte di Vallone in mostra a Lugano
Cultura
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 Dal 15 al 24 settembre le opere di Vincenzo Vallone,artista di Telese Terme saranno esposte alla Galleria “Art on… Paper” di Lugano. L’architetto e artista  sarà in Svizzera nell’ambito della mostra collettiva “Orizzonti su Carta”, progetto della Tablinum Cultural Management in collaborazione con la galleria luganese. La rassegna è dedicata alle opere di artisti che hanno fatto proprio del supporto cartaceo un mezzo con il quale veicolare riflessioni ed emozioni forti suggerite dal quotidiano, tra luci e ombre, ma anche gravi fatti di cronaca che stanno cambiando per sempre la storia del mondo occidentale. Qualche anno fa, in una mostra a Villa Carlotta sul lago di Como, con dibattiti presso librerie e scuole superiori di Telese Terme e poi, sempre in mostra, a Santa Maria di Leuca, Vincenzo Vallone richiamava l’attenzione sullo scontro di civiltà attraverso “Attenzione c’è attenzione”, un’opera di dieci quadri… ma le stragi sono continuate. Sono i brutali impatti dell’uomo sui beni culturali, come nell’arte e come è accaduto al sito archeologico di Palmira in Siria, da dove è iniziata la danza macabra culturale con i massacri umani che scuotono l’Europa per chi scappa da guerre e carestie. È scontro tra il mondo occidentale e quello islamico. È il segno dei tempi. Viviamo in un mondo che non sa “fare” più la pace. La bellezza ne fa le spese, viene frantumata. Oltre a distruggere la bellezza di civiltà passate il piombo semina sangue sugli uomini dell’occidente. Ora in mostra quei quadri si inchinano sulla propria metà nel segno della riverenza e del profondo rispetto. Viene coperta la parte inferiore dove è riportata per ciascuna opera la frantumazione e dal retro compare un’amaca dondolante, leggera ma speranzosa, aggrappata a teorie di tasselli di piombo dalle quali gronda il rosso sangue della vergogna. Il risvolto è sorretto da un filo (appena) rosso, tra nodi e anelli, che secondo una leggenda cinese è chiamato “il filo del destino” o, come si suol sussurrare in francese, è il “fil rouge” a legare il patrimonio dei beni culturali alla storia dell’Umanità.

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