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Scuola: i sindacati scrivono alla Regione Campania

Scuola: i sindacati scrivono alla Regione Campania

22 Gennaio 2016 | by Anna Liguori
Scuola: i sindacati scrivono alla Regione Campania
Attualità
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Le Segreterie Provinciali di Benevento di Cgil, Cisl e Uil hanno scritto al all’Assessore per la Scuola e le Politiche sociali della Regione Campania, Lucia Fortini.

“Le scriventi Organizzazioni Sindacali del comparto scuola della Provincia di Benevento, pur avendo avuto i luoghi di confronto, nel rispetto puntuale anche dei tempi previsti nelle linee guida emanate dalla Regione Campania per la programmazione dell’offerta formativa a.s. 2016-17, intendono segnalare le criticità rilevate nel percorso. La bellissima definizione di principio che prevede per lo Stato l’impegno a garantire “livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale” mal si sposa con le norme meramente numeriche che cancellano la dirigenza di una scuola per un alunno in meno.

In realtà disagiate, come quelle del territorio che rappresentiamo, dove il dimensionamento ha già determinato accorpamenti di realtà distanti anche oltre i 30 km, significa l’abbandono del presidio culturale da parte dello Stato, [nelle sue articolazioni Regione e Province(?), Comuni] di questi territori. L’orografia, la viabilità, i trasporti, già sono elementi che penalizzano questi territori e sono causa di aggravio per il già fragile sistema economico contribuendo a creare difficoltà allo sviluppo in tutti i settori, da quello agricolo a quello imprenditoriale, da quello artigianale a quello commerciale.

Queste penalizzazioni determinano la denatalità e l’abbandono dei nostri paesi. È questa la ragione per cui non si può aggravare ulteriormente la situazione costringendoci, ragioneristicamente, a dover reintervenire sul dimensionamento che nella Provincia di Benevento ha già determinato la soppressione di 32 autonomie (80 scuole autonome nel 2008 oggi ridotte a 52, taglio 35%). Benevento è l’unica Provincia in Campania che, ad oggi, non ha scuole sottodinemsionate anche grazie al lavoro sinergico, democratico, condiviso in cui ognuno degli attori al tavolo del dimensionamento ha assunto le proprie responsabilità non inseguendo interessi di parte, ma, esclusivamente, con l’obiettivo comune di penalizzare il meno possibile la scuola sannita, già pesantemente indebolita dai tagli subiti (1351 posti di lavoro in meno dal 2008 al 2013).

Questa premessa per invitare tutti gli i decisori politici a determinare un cambiamento nelle posizioni assunte al tavolo della Conferenza Stato-Regioni, per realizzare la modifica dell’attuale normativa, che risolva le difficoltà delle provincie interne della Campania, certi che problematiche simili le hanno anche i territori montani di tante altre regioni. Le assegnazioni delle Dirigenze, e di tutto quello che ne consegue, deve divenire una certezza nel numero con gli opportuni correttivi che tengano conto delle differenze territoriali, ma, soprattutto, che la successiva attribuzione delle presidenze sia demandata a scelte da realizzarsi nel territorio, in modo da poter avere un’Istituzione scolastica di 1.500 alunni che consenta il mantenimento della dirigenza ad una scuola di montagna con 399 alunni. O questo, o i sindaci di questi comuni saranno costretti a consegnare le chiavi dei loro paesini destinati a scomparire. Il rispetto e l’applicazione delle linee guida nei contenuti, ma anche nei tempi, crediamo siano valori che vanno salvaguardati: deroghe o tempi diversi saranno riaffidati dalla Regione alla disponibilità di ciascuna Provincia.

Importante la definizione del tavolo permanente voluto in Provincia di Benevento e oggi definito anche in sede regionale, che trova la giustificazione in una programmazione distesa nei tempi e democratica nei confronti, da realizzarsi tra i portatori di interesse per realizzare la miglior proposta a favore delle scuole e dei territori. Una criticità resta la possibilità che il singolo Ente Locale possa direttamente formulare una proposta a livello regionale senza un coordinamento complessivo provinciale che affronti il problema nell’ottica complessiva della salvaguardia dell’intera rete scolastica provinciale. Sulla formazione professionale compito della scuola Pubblica di Stato potrebbe essere quello di sottrarre quanto più possibile al privato la formazione per quelle attività una volta artigiane e che oggi prevedono livelli di competenza qualificate [operatore del benessere (acconciature, estetica), operatore delle calzature, …]. Seria preoccupazione a proposito dell’uso degli edifici e delle attrezzature che devono essere funzionali alla realizzazione dell’offerta formativa di quell’Istituzione. Istituire un Liceo Musicale o uno Sportivo e non dotarlo degli spazi (aule, laboratori, palestre, auditorium…) e attrezzature (strumenti musicali o sportivi) significa impedire il loro auspicato sviluppo a favore del territorio e dei possibili fruitori, se non addirittura decretarne la fine.

La richiesta coinvolge anche il personale di queste Istituzioni oggi costretti a rispondere alla convocazione di un collegio dei docenti coprendo distanze di oltre 200 chilometri. Per quanto già precedentemente esposto la provincia di Benevento paga uno scotto alto sulla viabilità e sul sistema di trasporto pubblico che non agevola certo la scelta, temporaneamente adottata, di far confluire il pezzo del CPIA beneventano in quello di altra provincia. Benevento ha diritto ad un suo CPIA a cui faranno capo le tante ex scuole serali già da prima attive sul territorio sannita. Anche in questo caso segnaliamo la necessità che ci siano tempi strettissimi per l’attivazione, con l’obiettivo di dare certezze ad allievi e personale dal momento che le iscrizioni per gli studenti sono ormai imminenti e, immediatamente dopo, si avvieranno le procedure di mobilità del personale.”

 

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