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Emergenza profughi, all’Ospedale “Moscati” tutto sotto controllo

Emergenza profughi, all’Ospedale “Moscati” tutto sotto controllo

6 Aprile 2016 | by Anna Liguori
Emergenza profughi, all’Ospedale “Moscati” tutto sotto controllo
Attualità
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“Nemmeno le inchieste sono servite a migliorare le cose. Anzi, qui siamo messi peggio di prima”. La denuncia, forte, arriva dal segretario della Cgil Irpinia-Sannio, Vincenzo Petruzziello. Questa mattina, l’ennesima “visita” presso la Prefettura di Avellino. Petruzziello ha dovuto perorare la causa di un gruppo di trenta immigrati ospitati in tre diversi centri ubicati nel capoluogo irpino, ad Atripalda e a Monteforte. Da 4 mesi, la cooperativa che li ospita, non versa loro il “pocket money”, la diaria quotidiana. “E’ una vergogna, speriamo adesso che la cooperativa mantenga la promessa fatta al viceprefetto e versi entro una settimana quanto dovuto”, sottolinea il segretario della Cgil.

“Ma se accadono cose del genere, credo che ci siano i presupposti per togliere l’appalto, perché così non si stanno rispettando le regole. L’inchiesta della Procura ha messo un punto, ora va fatta chiarezza. Chi non rispetta le regole, deve andare via. Parlo ovviamente delle cooperative irregolari. Certo, la situazione non è delle migliori: i Comuni non collaborano con la Prefettura e la Chiesa è totalmente assente. Il mio è un appello ad una maggiore collaborazione da parte di tutti”.

Petruzziello spiega meglio anche quanto si è verificato all’Ospedale Moscati di Avellino, dove si è creata una vera e propria psicosi per la presenza di 21 immigrati affetti da una presunte malattie infettive. “Anche questa è una vergogna. Le 21 persone erano in ospedale per sottoporsi ad uno screening, sono state messe in giro notizie false. Ora ne sono rimasti solo tre di immigrati, perché affetti da Tbc e sono state prese tutte le necessarie precauzioni. Ma se l’Asl avesse fatto il proprio dovere, tutto questo non sarebbe successo. L’Asl avrebbe dovuto fare lo screening preventivo a Salerno o nei centri di accoglienza. Invece si è preferito portare queste persone al Pronto Soccorso: non è questo il modo di gestire queste cose”. La proposta del segretario Cgil appare semplice: “I 118 Comuni della provincia noi riteniamo siano in grado di accogliere mille persone. Si tratta di prenderne circa 10 per Comune. In questo modo, andrebbe tutto bene anche sotto il profilo dell’integrazione. A dire il vero, mi aspetto maggiore collaborazione. Non dimentichiamo che nei prossimi mesi potrebbero arrivare altri immigrati”.

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