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Avellino| Ugo Masucci, il giorno dell’addio

Avellino| Ugo Masucci, il giorno dell’addio

20 Dicembre 2017 | by Alfredo Picariello
Avellino| Ugo Masucci, il giorno dell’addio
Attualità
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“Orgogliosi di essere i figli di Ugo Masucci”. Anna, la più piccola dei tre figli del noto professionista avellinese, insieme ai suoi due fratelli sale sull’altare e legge una breve ma significativa lettera. E’ la parte sicuramente più emozionante dei funerali del dentista 73enne, ritrovato morto l’11 dicembre scorso nella sua villa di Contrada Archi.

Anna ama poi ripetere a gran voce i versi di “Erba”, una poesia di Blaga Nikolova Dimitrova, poetessa bulgara ed ex vicepresidente della Bulgaria. “Nessuna paura che mi calpestino. Calpestata, l’erba diventa un sentiero”.

Il Duomo di Avellino del capoluogo irpino è gremito. Amici, parenti, semplici conoscenti. Tutti sconvolti, si avvicinano con grande discrezione alla famiglia, ai primi banchi della Chiesa. Tutti sono ancora in cerca di un perché, di una motivazione a quanto accaduto il 10 dicembre scorso. Ugo Masucci è come se fosse ancora lì e non in quella bara, dove campeggiano una bella foto di famiglia ed i fiori del suo giardino. “Sicuramente si sarà arrabbiato per quello che avete fatto, per aver tagliato i fiori del suo giardino”: è il rimprovero, scherzoso, rivolto ai figli da Padre Francesco, il prete della Chiesa del Rosario che ha celebrato i funerali. Padre Francesco conosceva Ugo Masucci da circa 30 anni. “Ugo, sono sicuro – dice – ora te la starai ridendo in cielo con il tuo sorriso un po’ ironico”. A quanto sembra, dunque Masucci era un gran credente. Ed al fianco di Dio se lo immaginano anche i figli.

 

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