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Avellino| Terremoto in Irpinia, 38 anni dopo c’è ancora tanto da fare

Avellino| Terremoto in Irpinia, 38 anni dopo c’è ancora tanto da fare

23 Novembre 2018 | by Redazione Av
Avellino| Terremoto in Irpinia, 38 anni dopo c’è ancora tanto da fare
Attualità
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(alca) – Trentotto anni fa, alle 19.34, i 90 secondi che sconvolsero l’Irpinia e la cambiarono profondamente. Un minuto e mezzo interminabile che oltre a lasciarci impressi per sempre, nella mente e nel cuore, orario e data, ci ha anche inflitto profonde ferite. Oggi è il giorno del ricordo. Non solo di quello che accadde quella terribile sera quando un terremoto devastante distrusse 362mila abitazioni, e causò 2mila 914 vittime, 8mila 848 feriti e oltre 280mila sfollati tra le province di Avellino, Salerno e Potenza, nei 688 comuni colpiti. Oggi è anche il giorno in cui va gridato, ancora una volta, con forza, tutto ciò che ancora non è stato fatto in un territorio classificato come a elevato rischio sismico, ma dove circa il 70 per cento degli edifici, compresi quelli scolastici, sono ancora esposti a pericoli per la mancanza di una puntuale messa in sicurezza.

Dove c’è la necessità, anzi l’urgenza, di realizzare un piano di consolidamento antisismico di tutti gli immobili di interesse pubblico e strategico, così come di chiudere definitivamente la coda dei finanziamenti sulla ricostruzione, la stessa che ci portò in casa la camorra a caccia di appalti, e che in alcuni casi non è ancora finita.

Ma va chiesto a gran voce anche un progetto complessivo sulla prevenzione del rischio idrogeologico da abbinare alla messa in sicurezza degli assi viari e al completamento di opere stradali e ferroviarie.

Ieri, alla vigilia di questa triste ricorrenza, la notizia dell’insediamento del Centro Operativo Comunale (il COC) nell’istituto comprensivo “San Tommaso-Francesco Tedesco” a San Tommaso, in piazza Don Luigi Sturzo. Dopo che la vecchia sede di via Palatucci, nei locali dell’ex Ufficio Manutenzione, da anni non era più adeguata alle funzioni preposte. Due le stanze a disposizione del Coc: una sala attrezzata per il coordinamento degli interventi ed una sala riunione pronta ad ospitare tutte le autorità. Una struttura, insomma, che consentirà la celere organizzazione dei soccorsi in caso di terremoto, garantendo le funzioni di supporto attivabili in una situazione di emergenza. Speriamo sia solo… un nuovo punto di partenza.

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