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Una bara bianca per le nostre coscienze

Una bara bianca per le nostre coscienze

1 Luglio 2016 | by Enzo Colarusso
Una bara bianca per le nostre coscienze
Cronaca
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SAN SALVATORE TELESINO- Una bara bianca, un silenzio agghiacciante. San Salvatore saluta per l’ultima volta Maria. Prima in chiesa, poi nel piazzale, proprio a due passi dal luogo del supplizio. Troppo grande questa tragedia per un villaggio dall’aspetto rassicurante, immerso in un verde abbagliante, che stride con la disperazione di tutti. Perché lo si legge nei volti affranti che questa violenza barbara, inaudita non sarà facile da metabolizzare. Un colpo al cuore per la rilassante atmosfera da villaggio incontaminato: la modernità con la sua brutalità arriva sin nel profondo e spazza via l’idea che in fondo tra i monti del Sannio si può stare al sicuro. In mezzo a tutta questa tristezza c’è la famiglia che non ha più lacrime da versare ma sulla quale occhi elettronici puntano dritto sul dolore. È la cronaca e il suo diritto ad essere raccontata. Ma finito lo spettacolo mediatico  resta solo il silenzio e il viso di una bimba che chiedeva solo di affacciarsi al mondo e della quale demoni umani hanno fatto scempio. Costoro sono tra noi,  forse anche nel corteo funebre, ad ascoltare l’omelia del parroco, forse. È già successo che aguzzini abbiano preso parte anche alle cerimonie funebri dando sfogo alle loro più smodate perversioni. Assicurare quei demoni ad una giustizia giusta ma implacabile sarebbe il modo migliore per ricordare una bimba che chiedeva solo di vivere la sua vita.

 

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