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Benevento| Immigrati, la vigilia dell’incandescente vertice in Prefettura

Benevento| Immigrati, la vigilia dell’incandescente vertice in Prefettura

20 Febbraio 2017 | by redazione Labtv
Benevento| Immigrati, la vigilia dell’incandescente vertice in Prefettura
Cronaca
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BENEVENTO – Alla vigilia del vertice in Prefettura per parlare della vicenda immigrasti lo scenario è alquanto complesso se non farraginoso. Tutto ebbe inizio con la chiusura della centro in via San Chirico a Benevento, adibito inizialmente a conigliera e quindi non agibile e non condonato. L’intervento del vice questore vicario Enzo Raimo ne confermò “la chiusura per lo Stato”. Un fatto che ha acceso i riflettori su una vicenda che ha molto lati oscuri. A seguire il sequestro da parte della Procura dell’altro centro in località Madonna della Salute con intervento dei Nas con tanto di indagati per falso e truffa. Caso ancora più eclatante è la vicenda del centro di Vitulano “Etoile” che ha visto il sindaco Raffaele Scarinzi sbarrare la strada per l’arrivo di 34 richiedenti asilo – prima con un’ordinanza comunale poi con un cumulo di terra – andando a finire alla ribalta nazionale. Fresche infatti sono le querele penali tra il gestore del centro, l’imprenditrice Carmen De Lucia e lo stesso sindaco Scarinzi.

E in tutto questo il prefetto Paola Galeone, per trovare un compromesso, ha trasferito i richiedenti asilo al Bei Park Hotel, in località Epitaffio ad Apollosa. Scelta non gradita dal sindaco Marino Corda che minaccia scioperi se entro pochi giorni non si troverà una nuova collocazione ai migranti. In tutto questo l’associazione “Altrabenevento” parla di “mediatori che ci sarebbero dietro presunte trattative per fini privati” denunciando la presenza di numerosi centri non a norma e in condizioni igienico sanitarie precarie sul modello Madonna della Salute. Tipo Molinara e Durazzano, quest’ultimo con tanto di ordinanza comunale di abbattimento per il piano superiore risultante abusivo. E dulcis in fundo Paolo Di Donato, considerato il businessman dei migranti, fondatore del consorzio Damasco che gestisce gran parte dei centri nella provincia sannita e che si dichiara come un semplice collaboratore esterno.

Compito non semplice per il Prefetto Galeone che dovrà fare i conti in un tavolo al fianco dei livelli istituzionali regionali, provinciali e locali. Numerosi interrogativi saltano alla mente. Come è possibile permettere attività di gestione immigrati con strutture non norma? A chi attribuire la responsabilità delle agibilità, rivelatesi fasulle, per le strutture poi sequestrate? Palla che rimbalza  tra magistratura, Prefettura, Ministero e Comuni.

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