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Trattativa Stato-Mafia ci fu. Assolto Nicola Mancino

Trattativa Stato-Mafia ci fu. Assolto Nicola Mancino

21 Aprile 2018 | by Enzo Colarusso
Trattativa Stato-Mafia ci fu. Assolto Nicola Mancino
Cronaca
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La Corte di Assise di Palermo ha condannato a pene comprese tra 8 e 28 anni di carcere per la cosiddetta trattativa Stato-Mafia gli ex vertici del Ros Mori, Subranni e De Donno, l’ex senatore Dell’Utri, Massimo Ciancimino e i boss Bagarella e Cinà. Gli ex vertici del Ros Mario Mori e Antonio Subranni sono stati condannati a 12 anni per minaccia a corpo politico dello Stato. A 12 anni, per lo stesso reato, è stato condannato l’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, a 28 anni sempre per minaccia a corpo politico dello Stato, è stato condannato il capo mafia Leoluca Bagarella. Per lo stesso reato dovrà scontare 12 anni il bosso Antonino Cinà. L’ex ufficiale del Ros Giuseppe De Donno, per le stesse imputazioni, ha avuto 8 anni. Massimo Ciancimino, accusato in concorso in associazione mafiosa e calunnia dell’ex capo della polizia De Gennaro, ha avuto 8 anni.  Assolto dall’accusa di falsa testimonianza l’ex ministro democristiano Nicola Mancino. Prescritte le accuse nei confronti del pentito Giovanni Brusca. Condannati tutti gli altri imputati.  “Sono sollevato. E’ finita la mia sofferenza anche se sono sempre stato convinto che a Palermo ci fosse un giudice. La sentenza è la conferma che sono stato vittima di un teorema che doveva mortificare lo Stato e un suo uomo che tale è stato ed è tuttora”, ha detto l’ex ministro di Nicola Mancino. Interviene anche Umberto Del Basso De Caro, questa volta non in veste di uomo politico ma di legale difensore di Mancino.  “Esprimo viva e sincera soddisfazione per la decisione con la quale la Corte di assise di Palermo ha mandato assolto Nicola mancino dall’accusa di falsa  testimonianza. Per il Presidente Mancino, nei cui confronti la pubblica accusa aveva chiesto sei anni di carcere, la Corte ha adottato la formula assolutoria “perché il fatto non sussiste”. Viene oggi restituito onore politico e dignità personale ad un uomo delle Istituzioni sempre distintosi per il suo alto profilo di leale servitore dello Stato.”

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