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Sant’Agata de’Goti| Sequestrata quasi un chilo di marijuana e 3 piante di cannabis. Ritrovati alcuni reperti in terracotta di interesse archeologico.

Sant’Agata de’Goti| Sequestrata quasi un chilo di marijuana e 3 piante di cannabis. Ritrovati alcuni reperti in terracotta di interesse archeologico.

14 Settembre 2018 | by Anna Liguori
Sant’Agata de’Goti| Sequestrata quasi un chilo di marijuana e 3 piante di cannabis. Ritrovati alcuni reperti in terracotta di interesse archeologico.
Cronaca
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Nell’ambito di specifica attività info-investigativa, svolta nei territori dei comuni ricadenti nel territorio della Valle Caudina, dove nel recente periodo si e registrata una recrudescenza di episodi delittuosi contro il patrimonio, i Carabinieri della Compagnia di Montesarchio con l’impiego complessivo di 40 militari, alcuni di rinforzo delle altre Compagnie del Comando Provinciale di Benevento, hanno effettuato numerosi controlli straordinari e perquisizioni nei confronti di persone di interesse operativo.

Nel corso di tale attività di polizia giudiziaria nell’abitazione di un disoccupato 39enne di Sant’Agata de’ Goti i militari hanno rinvenuto 770 grammi di marijuana, 3 piante in pieno stato vegetativo di cannabis e l’attrezzatura per la coltivazione ed il confezionamento dello stupefacente, compreso un bilancino di precisione. Nel corso della stessa perquisizione domiciliare i militari hanno rinvenuto nell’armadio della camera da letto dei frammenti di materiale in terracotta ritenuti di interesse archeologico. Pertanto, l’uomo è stato deferito alla locale Procura della Repubblica per il reato detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e ricettazione di materiale di interesse storico-archeologico senza averne denunciato il ritrovamento alla competente autorità.

I controlli odierni hanno permesso anche di segnalare 2 persone, uno di Montesarchio e l’altro di Sant’Agata de’ Goti, quali assuntori di sostanze stupefacenti, poiché trovati rispettivamente in possesso di 3 grammi di hashish e 2 gr. di marijuana.

Tutto il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro in attesa della relativa distruzione, mentre i frammenti dei reperti, che da una prima stima potrebbero essere risalenti al VII secolo A.C., sono stati consegnati al responsabile del Museo Nazionale di Montesarchio per gli approfondimenti del caso e la loro catalogazione.

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