C’era attesa per il verdetto di primo grado del processo Mani sulla Città. Il Tribunale di Benevento ha disatteso la requisitoria del PM Tillo che aveva chiesto pene severe per gli imputati, condannando solo quattro persone a pene miti, due anni di reclusione ma con la sospensione, e mandando assolte i restanti 36 imputati. Le condanne riguardano Aldo Damiano, ex assessore ai Lavori pubblici e consigliere comunale, Roberto la Peccerella, dirigente del settore Lavori pubblici, Cosimo Nardone, vicepresidente della cooperativa sociale San Valentino e Andrea Lanzalone, dirigente del settore Finanze di Palazzo Mosti.
L’accusa per tutti è quella di abuso d’ufficio. Tra le persone assolte “perché il fatto non sussiste” figurano, tra gli altri, Luigi Boccalone, l’Attuale comnadante dei Vigli Urbani Giovanni Fantasia, Claudio Mosè Principe e su tutti l’ex sindaco Fausto Pepe, in quella giornata dell’8 gennaio 2013 costretto ad abbandonare la città sotto il peso di accuse durissime nell’inchiesta condotta dal PM Clemente. Fausto Pepe così commenta l’assoluzione dandone connotati politici.
