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Benevento| Assoprovider, wireless e modello cooperativo sfide del futuro

Benevento| Assoprovider, wireless e modello cooperativo sfide del futuro

11 Aprile 2018 | by Enzo Colarusso
Benevento| Assoprovider, wireless e modello cooperativo sfide del futuro
Economia
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Le rivendicazioni di Assoprovider, l’associazione che raggruppa i piccoli operatori che agiscono nel settore delle comunicazioni via internet e banda larga approdano all’attenzione di Report, il programma di denuncia di Rai Tre. Contro cartelli e oligopoli, Assoprovider negli ultimi vent’anni ha rappresentato gli interessi e difeso i principi dei piccoli players del settore e chiede alle istituzioni maggiori garanzie nell’accesso al business che nelle condizioni attuali risulta vessatorio e impossibile per molte aziende che si affacciano al proscenio della digitalizzazione nel mondo delle telecomunicazioni. Report ha affrontato la questione incentrando la propria visuale sul Fixed Wireless Access, tecnologia di recentissima generazione che garantisce prestazioni a banda ultra larga, attraverso radio frequenze, con costi e tempi inferiori a quelle che si basano su fibra o rame/fibra. Una tecnologia che consente di abbassare drasticamente i costi ma che è insostenibile, in questo momento per le piccole aziende come sostiene Marco Lis, uno degli imprenditori fondativi di Assoprovider.  Ma c’è da superare le resistenze fortissime dei grandi networks che finiscono per condizionare anche le decisioni politiche che dovrebbero invece procedere verso soluzioni fortemente antitrust.

Quali, allora, le possibili soluzioni al problema? Il presidente di Assoprovider Dino Bortolotto propone, per esempio, una sorta di joint venture, un accordo tra grandi players e piccoli players al fine di raggiungere l’obiettivo di portare la fibra fin “dove serve, fino ai ripetitori, per poi integrarla con un segnale radio. In questo modo si potrebbero sfruttare gli investimenti dello Stato per offrire quei “pezzi mancanti” e portare benefici alle comunità, anche a quelle a fallimento di mercato». Una reale alternativa al modello di oggi, prosegue Bortolotto, dove “utilizziamo denaro pubblico per dotare i territori di infrastrutture, senza che le persone che vivono in quei luoghi possano intervenire attivamente e individuare le zone in cui c’è più necessità di fibra, ottimizzando così gli investimenti». Un altro dei metodi per aggirare l’ostacolo dei costi e dei veti è quello del modello cooperativo a sostegno della banda larga. L’accordo realizzato con Legacoop ne è un esempio. Secondo Giovanbattista Frontera, vicepresidente di Assoprovider, “con Legacoop supportiamo quei cittadini e quelle imprese che si organizzano in cooperative per favorire la distribuzione di banda ultralarga su territori a fallimento di mercato», Nell’idea di Legacoop e Assoprovider, le cooperative si presenteranno come gruppi di acquisto di servizi Internet. Come soci della cooperativa potranno godere di diversi vantaggi. Come, per esempio, avere più potere contrattuale nei confronti di tutti gli operatori inclusi i big player del mercato e cambiare più agevolmente operatore, se non soddisfatti dei prezzi e della qualità dei servizi.

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