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Flumeri| IIA a rischio fallimento, gli operai ex Irisbus: si nazionalizzi la produzione

Flumeri| IIA a rischio fallimento, gli operai ex Irisbus: si nazionalizzi la produzione

10 Dicembre 2018 | by Redazione Av
Flumeri| IIA a rischio fallimento, gli operai ex Irisbus: si nazionalizzi la produzione
Attualità
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“Domani Stefano Del Rosso minaccia di portare i libri in tribunale e fermare l’attività di un’impresa di un settore strategico. Il 31 dicembre scade la cassa integrazione. Ad oggi, nei due siti produttivi di mezzi per il trasporto pubblico, Bologna e Flumeri, centinaia di lavoratori sono a rischio disoccupazione, senza prospettive future. Si aggiungono alla lista di chi sarà in difficoltà quelli dell’indotto. Le ricadute negative, infine, colpiranno le famiglie di tutti loro”. Inizia così la nota diffusa dagli operai dell’ex Irisbus di Valle Ufita, alla vigilia dell’assemblea dei soci di Industria Italiana Autobus per la ricapitalizzazione della società e l’ingresso di nuovi partner in programma a Roma.
“Al di là della questione sociale ed economica – si legge – bisogna considerare il diritto alla mobilità come un servizio erogato che non può essere gestito da privati. Quando ci sono di mezzo i profitti di qualcuno, viene danneggiato il diritto di tutti. Il costante sottofinanziamento delle aziende pubbliche del Trasporto Pubblico Locale mina i diritti di lavoratori e cittadini. La salvaguardia del TPL come settore di produzione pubblico e come servizio a garanzia del diritto alla mobilità ci porta inevitabilmente a pensare a una transizione ecologica dei due ambiti. Il parco autobus in Italia è obsoleto, i mezzi sono datati, l’UE condanna ripetutamente l’Italia per le violazioni delle normative ambientali. C’è bisogno che la sostituzione del parco autobus diventi una priorità del governo per la tutela della salute e per le mobilità dei cittadini. Abbiamo in Italia un patrimonio di conoscenze e di sapere operaio a cui non possiamo e non vogliamo rinunciare. Bisogna fermare la chiusura delle aziende e contrastare la delocalizzazione della produzione di autobus. A questo ennesimo governo (il sesto dal 2011) chiediamo: gli autobus volete che si producono in Italia SI o NO? Volete comprarli all’estero? Ditelo in maniera CHIARA ed inequivocabile. Questa storia deve pure finire una buona volta. E chiari bisogna essere anche su Del Rosso. È indispensabile questo “imprenditore? Serve? Se Si si vada avanti con Del Rosso, se NO lo si lasci fuori. Noi, invece, siamo chiari e per questo chiediamo la nazionalizzazione del settore, solo così possono essere garantiti sia i diritti dei lavoratori che il diritto alla mobilità”.

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