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Avellino| Al Godot Art Bistrot la musica d’autore di Leo Eymard e Sabrin Djelloul

Avellino| Al Godot Art Bistrot la musica d’autore di Leo Eymard e Sabrin Djelloul

23 Luglio 2018 | by Redazione Av
Avellino| Al Godot Art Bistrot la musica d’autore di Leo Eymard e Sabrin Djelloul
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Mercoledì e giovedì prossimi, 25 e 26 luglio, il Godot Art Bistrot di Avellino presenta la rassegna di musica d’autore «Janela sur le Mond and Songs». Sul palco di via Mazas, saliranno prima Leo Eymard (mercoledì alle 22), virtuoso chitarrista di Belo Horizonte, e il giorno dopo alla stessa ora la prima assoluta per Sabrin Djelloul, giovanissima e promettente cantautrice algerina da anni di stanza ad Avellino. Insomma, una due giorni imperdibile di contaminazioni musicali ed etniche.

Leo Eymard è un virtuoso chitarrista 7 corde che giunge da Belo Horizonte (Minas Gerais). Considerato dalla critica un «talento precoce», comincia a studiare piano e chitarra sin dall’età di 5 anni. Prosegue, poi, i suoi studi presso la Ufmg dove affina le sue capacità al fianco di musicisti del calibro di Rogerio Caetano e Cristovao Bastos. Vince il XIII Bdmg Instrumental, tra i più prestigiosi riconoscimenti del Brasile per le composizioni strumentali. Attualmente è insegnante del famoso canale musicale Cifra Club e membro – nonché fondatore – della band Casaquatro.

Sabrin Djelloul è cresciuta in Algeria ascoltando musica tradizionale berbera, egiziana e indiana per poi passare al rock psichedelico, al reggae e alla musica soul. Sin dall’infanzia ha vissuto riti a base di Psy Trance popolare, tipica di Biskra vivendo le prime sue esperienze sui ritmi tribali e spalancando gli occhi sulla psichedelia. Trasferendosi nella più grande città dell’Est approfondisce nel tempo i canti coranící – «cantí súfí» – lodi alla bellezza e la danza.
Con l’arrivo in Europa, a 12 anni, inizia a viaggiare in Italia e in diverse città del Vecchio continente, subendo un impatto emotivo e acquisendo esperienze musicali e artistiche molto variegate. Da qui si ricompone il mosaico. Un mosaico del viaggio, dal deserto alle fredde note delle notti d’Europa. Nella sua musica si riconoscono generi molto diversi, ma sono solo richiami. C’è essenzialità, un qualcosa di elementare in questo lavoro come lo spazio, il calore del sole, la malinconia e l’estasi, le canzoni di una avventuriera che danza sulle onde e naviga nei deserti metropolitani. Brezze World folk e pop psichedelico, direttamente dall’Algeria.

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