E’ già clima da battaglia tra i due candidati democratici alle primarie Del Vecchio e Lepore. E’ partito a testa bassa Cosimo Lepore che attacca senza mezzi termini il rivale sul versante dell’allargamento a tre della corsa delle primarie. ” Sull’argomento devo constatare, dice Lepore, che non vi è alcuna forma di interlocuzione” paventando, ovemai ce ne fosse bisogno, che nel Pd attuale regni un deficit consistente di democrazia. “La mia battaglia è quella di assicurare a tutti i cittadini eguali condizioni di partenza”. Su Abbate Lepore, che esprime fiducia in un ribaltamento dei pronostici, tutti schiacciati sulla straripante forza dei numeri dell’alfiere della maggioranza dem, avanza il sospetto che possa avere rinunciato ai ricorsi per sostenere la corsa di Del Vecchio, una ipotesi tutta da dimostrare ma che sta prendendo corpo negli ambienti politici cittadini. A brevissimo giro di posta la replica dura di Raffaele Del Vecchio. “Se Cosimo Lepore mira ad avere i voti di Gino Abbate non ha che da chiederglieli in modo diretto, senza tutti questi giri di parole, tattiche di irretimento e finte solidarietà. Finito il tempo delle mistificazioni, dice Raffaele che addebita la mancata partecipazione di Abbate alle primarie alla sola ragione del mancato raggiungimento delle firme necessarie a raggiungere il quorum. Dal canto suo Abbate annuncia di non avere alcuna intenzione di appoggiare i duellanti in lizza, il che potrebbe essere esercizio di attendismo prima di lasciare intendere le sue reali intenzioni. Quello che invece appare evidente è che vivaddio la contrapposizione si avvia arcigna e degna di una competizione elettorale. I timori di una contesa alla camomilla sembrano, al momento, scongiurati.
