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Del Vecchio: mano tesa ai lealisti

Del Vecchio: mano tesa ai lealisti

7 Marzo 2016 | by Enzo Colarusso
Del Vecchio: mano tesa ai lealisti
Politica
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Direzione cittadina post primarie del PD beneventano. Emerge il fondamentale è unanime giudizio positivo sull’exploit di ieri che ha fatto registrare un’ affluenza boom alle urne. De Caro esalta la grande partecipazione di massa che fa giustizia delle difficoltà del partito e anzi lo lancia come unico soggetto capace di creare consenso andando tra la gente. “Ha vinto il partito, hanno vinto entrambi i candidati”, dice Umberto, che distende i toni che pure erano stati torridi sino a qualche giorno prima delle primarie. Nessun riferimento al pressoché inevitabile redde rationem con i lealisti ma il clima che si respira dovrebbe indurre a maggiore rilassatezza dei rapporti. “Raffaele Del Vecchio è il nostro candidato” incalza Del Basso De Caro “e come tale ha il diritto anzi il dovere di avviare oggi stesso la campagna elettorale andando casa per casa ad ascoltare la gente”. E Raffaele raccoglieva sfida. “Oggi il partito è più unito”dice” i 5421 votanti sono il paradigma più netto di quanto il PD stia tra la gente assai radicato” Del Vecchio supera il limite dei blocchi contrapposti. A Cosimo Lepore dico grazie e ai lealisti predico la ricchezza dello stare insieme” facendo balenare l’intenzione di non chiudere la porta alle velleità di Fausto Pepe. Ottimi propositi che senza dubbio cementano un partito che dalle primarie esce più unito e forse anche più motivato per difendere il fortino di Palazzo Mosti, impresa non semplice ma nemmeno impossibile. Lo stesso De Caro fa professione come sempre di estrema sicurezza quando esamina il quadro politico e ne traccia un riferimento nel quale gli altri competitors faticano a fare sintesi, dalla destra ai 5Stelle. Anche agli alleati De Caro lancia messaggi chiari: riprendere i contatti con interpartitici di nuova verve.  Riprendere i contatti con l’Udc e rafforzare la coalizione per andare a vincere a giugno.

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