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Il PD a Mastella: grandi progetti contro “il grande illusionista”

Il PD a Mastella: grandi progetti contro “il grande illusionista”

15 Giugno 2016 | by Enzo Colarusso
Il PD a Mastella: grandi progetti contro “il grande illusionista”
Politica
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Ultimi bagliori di una asperrima campagna elettorale. Mastella contro il Pd, il PD contro Mastella. “Io l’unica risorsa per salvare Benevento” dice con tono grave l’ex ministro. E allora da Corso Garibaldi snocciolano il profluvio di investimenti che presto si riverserà su Benevento e il Sannio sotto forma di Alta Velocità, raddoppio Telese Caianello, Fortorina, strada veloce Benevento Caserta, Fondo valle vitulanese e chi più ne ha più ne metta. “I grandi progetti da un lato, il grande illusionista dall’altro”, recita la nota democratica, “oltre 3 miliardi di euro per il nostro territorio, a partire da questo anno e per i prossimi 10 anni. I cittadini di Benevento sanno ben distinguere tra coloro che promuovono lo sviluppo e l’occupazione e quelli che annunciano manifestazioni canore o improbabili investimenti da parte di imprenditori che, già da anni, hanno trasferito le loro produzioni in Romania”. Parole sferzanti alle quali si aggiungono quelle di Raffaele Del Vecchio che difende a spada tratta la sua proposta di città da 100mila abitanti. “Il tema è quello di mettere in rete Benevento con i comuni limitrofi di prima cintura perseguendo innanzitutto tre obiettivi: 1) Armonizzare dal punto di vista urbanistico le aree di frangia dei diversi territori comunali; 2) Organizzare meglio l’erogazione di alcuni servizi pubblici essenziali, a partire dai trasporti; 3) Sviluppare i servizi di scala intercomunale, come ad esempio un grande polo del gusto e della qualità, in cui determinare marketing territoriale e promozione della filiera agro alimentare, oppure il polo della logistica e delle merci della catena del freddo”. Poi la polemica con Mastella.”Non mi stupisce la mancata comprensione, da parte di Clemente Mastella, dei processi complessi della trasformazione dei territori. E’ legato ad una logica del Campanile di stampo Medievale, superata e decotta, che ha portato le zone interne dell’Appennino meridionale alla totale subalternità nei confronti delle zone costiere”.

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