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Benevento| Staff del sindaco, replica al curaro di Mastella

Benevento| Staff del sindaco, replica al curaro di Mastella

3 Marzo 2017 | by Enzo Colarusso
Benevento| Staff del sindaco, replica al curaro di Mastella
Politica
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Pronta e letale la replica del sindaco di Benevento Clemente Mastella agli attacchi portati da Fausto Pepe e Raffaele Del Vecchio in merito allo staff del sindaco e relative polemiche. Ex sindaco ed ex vicesindaco avevano pesantemente attaccato parlando in una nota congiunta di possibile danno erariale, in presenza di dissesto conclamato, nel caso in cui non fosse stato risolto il rapporto contrattuale con le collaboratrici in questione. Mastella lancia fendenti incrociati coinvolgendo anche i sindacati. ” Ero certo che sarebbero stati loro a riportare un briciolo di decenza sulle speculazioni effettuate sulla pelle di giovani lavoratrici ma ciò non è accaduto”, dice sibillino Mastella che poi parte all’attacco di Pepe e Del Vecchio e li accusa di avere inserito nei loro staff ” finanche dirigenti” ma si dice pronto a provvedere a liquidare le tre collaboratrici qualora il parere ministeriale lo ritenesse obbligatorio “se tanto ci verrà richiesto”. Mastella ne ha anche per De Pierro, suo ex sodale ed ora tra i più coriacei suoi avversari, che ha parlato di interventi ad hoc della sezione regionale di controllo per il Veneto della Corte dei Conti per casi analoghi, e ci va giù in modo chirurgico. “Gli consiglio di non andare così lontano a cercare esempi da invocare sul tema dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici’. Il territorio è pieno di violazioni delle norme e soprusi realizzati a danno dei lavoratori, a volte utilizzati come bacino elettorale, minacciati di licenziamento, rinnovati nei contratti a tempo secondo logiche non proprio di mercato. De Pierro, ha la fortuna di poter sfruttare l’esempio della ditta familiare di pulizie, per prendere visione di una realtà non proprio veneta”. Mastella parla anche di Amts “che grazie al lavoro della mia amministrazione, ha scongiurato il ritorno a casa di un numero ben più consistente di lavoratori, oltre alla fine del servizio di trasporto locale”.

 

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