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Benevento| Segreteria democratica, una poltrona per due?

Benevento| Segreteria democratica, una poltrona per due?

29 Giugno 2017 | by Enzo Colarusso
Benevento| Segreteria democratica, una poltrona per due?
Politica
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Aria di avvicendamento in seno alla segreteria del PD sannita. Col congresso previsto per l’autunno la possibile nonchè probabile nuova segreteria si pone come una eventualità tutt’altro che remota.

Carmine Valentino è uomo di grande affidabilità e capace di autonomia politica, sempre nei limiti della ortodossia decariana che resta la barra a dritta di chiunque goda di visibilità nel partito del capataz. Ma Carmine ha aspirazioni da grandeur, sempre che l’Uomo di Largo Guerrazzi lo reputi opportuno, ed allora è aperta la lotta per la successione. Cacciano, l’intellettuale, è la figura più accreditata per raccogliere l’eredità del Goto ma non è l’unica opzione presente sul terreno.

 

In una intervista ad Anteprima 24 realizzata da Antonio Corbo Iesce, il responsabile organizzativo del partito, non ha escluso, a domanda precisa, circa  la costituzione di una lista autonoma un suo coinvolgimento diretto con la volontà di essere “protagonisti e non spettatori della fase congressuale ”. Appare chiaro che il buon Antonio goda delle simpatie estreme di Umberto e che una dichiarazione tanto forte non provenga dall’iperuranio ma da luoghi assai più vicini.

E allora Cacciano? Di certo non se ne starà a guardare. Il ruolo di vice comincia a stargli stretto e allora fa intendere che, proseguendo nella modalità low profile, le idee su come impostare la nuova eventuale segretreria le ha assai chiare. Esprime, in primis, totale lealtà all’attuale segretario per il prossimo congresso che però ritiene dovrà essere l’occasione per rilanciare ed aprire ancora di più il PD sannita nei confronti del territorio anche attraverso il web con il lancio di una piattaforma provinciale. Cacciano si è fatto una gran bella esperienza sul modo migliore per organizzare la macchina del partito. Suo il gran lavoro per le primarie, l’opera di raccordo tra i circoli che ritiene debbano essere messi in rete è stata poderosa. Insomma, in un partito che procede per cooptazione e nel quale è scomparsa prima ancora di nascere la sagoma di un’area culturale e politica che taluni avevano fatto intendere nei giorni intensi delle primarie, avere due potenziali outsiders per la poltronba più alta di Corso Garibaldi è tanta roba. Nel solco dell’ordine umbertino ci potrebbe toccare di raccontare un cambio della guardia.

 

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