La politica beneventana tiene banco anche in questo afoso weekend di luglio. Non si sono spente le eco dei fatti di queste ore al Comune con il formarsi di un nuovo gruppo consiliare, AP, e la sopraggiunta affluenza di tre consiglieri di area mastelliana, cosa che ha provocato un mezzo terremoto politico cui a gran fatica Mastella e la sua diplomazia ha cercato di porre argine. Alla fine è venuto fuori un mezzo pastrocchio e lo stesso sindaco ha dovuto proporlo non senza imbarazzo. La teoria “delle due sfere”, amministrativa e politica, per giustificare che per adesso tutto resta così come è e poi a settembre se ne riparlerà. Forza Italia tace ma ribadisce che con quelli di Barone e compagni non c’è nessun margine di dialogo.
Eppure, la lunga estate calda tiene, almeno per adesso, tutti ancorati sulla stessa barca, Mastella, i transfughi, le velleità di Mosè, l’umore nero dei berlusconici. Sulla sponda opposta c’è il PD che attende dagli appisti chiarezza a tutto tondo ma non la otterrà, almeno nel breve periodo. Del Basso De Caro, dinanzi ad una possibile crisi di governo cittadino, ha ribadito che dalla sponda democratica non vi saranno tentativi di destabilizzazione. “Chi vince deve governare ed io auspico che Mastella porti a termine la consiliatura” ha detto intervenendo alla nostra trasmissione L’Areopago. “Il nostro compito, continua De Caro, è quello di lavorare per un progetto alternativo di città al cospetto di una totale assenza di strategia da parte dell’attuale maggioranza”. De Caro ha attaccato l’Amministrazione definendola inadeguata a gestire le sorti di una città in ginocchio ma ha assicurato che in caso di ritorno alle urne il PD si presenterà preparato per riprendere le redini della città. Sul dato politico interviene, con una nota, anche il segretario del Partito Democratico Valentino.
“Il sindaco di Benevento sta inanellando un susseguirsi di dichiarazioni confusionarie, superficiali, impudenti, cerchio-bottiste e contraddittorie patrimonio di un certo modus operandi ultraquarantennale, di sfilarsi dalla catena delle responsabilità. Serietà imporrebbe, a questo punto, di prendere atto dell’imbarazzo cui si costringe la città, del fallimento totale di una proposta di governo che, benché largamente premiata alle ultime amministrative, registra oggi nella cittadinanza un grado di disillusione senza precedenti”.
