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Assoluzione Mastella, L@P Asilo31: mastellismo distante da etica politica

Assoluzione Mastella, L@P Asilo31: mastellismo distante da etica politica

16 Settembre 2017 | by Enzo Colarusso
Assoluzione Mastella, L@P Asilo31: mastellismo distante da etica politica
Politica
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In merito all’assoluzione di Clemente Mastella dall’accusa di concussione a danno di Antonio Bassolino nel 2008 interviene con una nota anche Lap Asilo 31. “L’assoluzione dei coniugi Mastella, che ha generato e continua a generare commozione, giubilo, entusiasmo, richiesta di scuse all’intero arco costituzionale, allo scenario internazionale passando infine alle tesi complottiste sui servizi segreti e sul Consiglio di Sicurezza dell’Onu, stabiliscono certamente che il fatto non sussiste sul piano giudiziario, ma continuiamo a chiederci increduli se si può considerare lecito un determinato tipo di atteggiamento sul piano politico. La pretesa o intenzione anche velata di avere posizioni di primo ordine in enti pubblici per sodali che vengono definiti “nostri” in più di un occasione in base a logiche di lottizzazione e spartizione politica possono considerarsi dunque un fatto lecito sul piano politico?

Stiamo affermando quindi tra lacrime di gioia e messaggi di solidarietà e nemmeno senza un minimo senso di vergogna che è lecito considerare “normalità” la diffusa pratica, cara a gran parte delle forze politiche sedute in Parlamento, di chiedere ad esempio che un “proprio” professionista vinca un concorso o diventi primario di un ente ospedaliero o di un qualsiasi altro ente non grazie ai suoi meriti, ma grazie al principio di appartenenza a questa o quella forza politica con un determinato spessore elettorale?Stiamo considerando “normale”e politicamente legittima la pratica delle spartizioni politiche di cariche pubbliche e non solo? Se è lecito tutto questo sul piano politico perché fingere indignazione quando, per gli stessi motivi, i servizi di enti pubblici sono inadeguati e inefficienti? Perché versare lacrime quando accadono i tanti casi di malasanità se appunto siamo disposti ad accettare come normali determinate tipi di pratiche o se ci adeguiamo ad un determinato modus operandi di cui ci rendiamo complici e quindi responsabili?Siamo sconcertati e preoccupati e ci chiediamo, dati questi presupposti, come vengono gestiti gli enti che erogano servizi oggi? Come mai la Gesesa ad esempio sta facendo assunzioni “pazze” da diversi mesi, ma non si riesce ad avere contezza e chiarezza dei profili professionali delle nuove assunzioni e delle modalità di assunzione. Per parte sua la Gesesa è impegnata in opere di natura filantropica per la città, dall’illuminazione dei monumenti alle iniziative di beneficenza passando per il tentativo di speculazione su immobili comunali di cui vuole stravolgere le funzioni originarie, alla pulizia delle fontane e la manutenzione del verde pubblico. Tra un’azione di “beneficenza” e l’altra la Gesesa si preoccupi dei disservizi, delle bollette salatissime, delle dispersioni di acqua sulle rete e soprattutto sia trasparente sulle assunzioni fatte negli ultimi mesi. Lo stesso quesito ci poniamo per le prossime assunzioni alla Nestlè o per il prossimo bando sui servizi di pubblica utilità da presentare allo sportello dei Servizi del Cittadino sul quale già chiediamo sin da subito di stabilire criteri di trasparenza, chiarezza ed evidenza pubblica. O anche in questi caso dobbiamo rassegnarci, rallegrarci, commuoverci, esprimere solidarietà per la lecita, cara e vecchia pratica della spartizione e della lottizzazione e per i tanti giovani della nostra terra che senza padrini alle spalle sono costretti ad andarsene via?

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