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Benevento| PD, genesi di una sconfitta ma si riparte dalla vecchia guardia

Benevento| PD, genesi di una sconfitta ma si riparte dalla vecchia guardia

19 Marzo 2018 | by Enzo Colarusso
Benevento| PD, genesi di una sconfitta ma si riparte dalla vecchia guardia
Politica
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Il Pd riparte da De Caro e dal decarianismo. Non appare una novità, nè la riunione dei massimi organi rappresentativi e direttivi riuniti al DG Garden avrebbero mai potuto proporre una soluzione diversa da quella che è emersa. E cioè che la classe dirigente attuale, sia pure contrita dalla cocente sconfitta, rimane l’unica in grado di reggere i marosi per inconsistenza di ogni altra proposta che arrivi dal ventre molle del partito. Questo non vuole significare che non ci siano personalità di spicco capaci di elaborare l’analisi di prassi ma esse restano “flatus voci”, forbite e condivisibili quanto si voglia, ma isolate e prive di sostegno. Di queste voci non ha fatto parte Fausto Pepe che lamenta il mancato coinvolgimento. “Autoreferenzialita’ e nessuna voglia di ascoltare gli altri”, dice critoco il già sindaco, così c’è poco da commentare il dato elettorale”. Avrà tempo e modo, se vorrà, di rifarsi il 6 aprile quando è previsto il secondo round di interventi. Intanto De Caro pone la questione dell’allargamento del perimetro politico attorno al PD
Carmine Valentino non sfugge alla responsablità di analizzare la sconfitta. “I numeri non possono soddisfare”, dice il segretario, ma tutto rimane comunque cristallizzato a questa nomenklatura per manifesta inesistenza del contrario. Valentino, che pure aveva messo in conto l’evetualità delle dimissioni, resta segretario coram populo, almeno sino a quando “gli organismi del partito dovessero chiedermi un passo indietro” così si è espresso nella sua relazione introduttiva. “Daremo avvio ad una nuova fase come deve fare una classe dirigente responsabile, che ha già dato prova in altri momenti di essere matur; rispetto ad un dato così negativo non può che mettere da subito in campo un percorso fatto di confronto”. All’enunciato si attende che faccia seguito l’azione.

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