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Avellino| Ballottaggio, Gentiloni: con Pizza e la sua squadra città in buone mani

Avellino| Ballottaggio, Gentiloni: con Pizza e la sua squadra città in buone mani

16 Giugno 2018 | by Redazione Av
Avellino| Ballottaggio, Gentiloni: con Pizza e la sua squadra città in buone mani
Politica
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(alca) – “Governare una città non è come gestire un social network o fare un teatrino, servono capacità, competenze ed esperienza. La coesione della coalizione di centrosinistra che qui ad Avellino sostiene il candidato sindaco Nello Pizza deve essere un modello a livello nazionale”. Nella sala blu del Carcere Borbonico arriva l’endorsement dell’ex premier Paolo Gentiloni nei confronti dell’avvocato penalista che il 24 giugno se la vedrà al ballottaggio con l’avversario del Movimento 5 Stelle, Vincenzo Ciampi. Per Gentiloni “il capoluogo irpino, dove si è creata un’ampia alleanza tra democrat, moderati, progressisti, e liste civiche, dovrebbe essere un esempio da seguire”.

Prima dell’inizio dell’incontro, l’ex primo ministro incontra la stampa per una breve dichiarazione: “Saper scegliere un sindaco – dice – è una responsabilità importante, a lui affidiamo molto della nostra vita: il funzionamento delle scuole e delle nostre città, della raccolta dei rifiuti, la gestione del territorio, del turismo, della cultura. È una scelta nella quale privilegiare la credibilità, la serietà, la competenza e questa grande coalizione che raccoglie anche ambientalisti e forze popolari. Avere tra 10 giorni Nello Pizza sindaco è una garanzia per tutti”.

Poi il via libera all’intervista pubblica realizzata dal corrispondente dell’Ansa, Norberto Vitale, che con Pizza ha toccato diversi temi della campagna elettorale e del suo programma. Un colloquio a due che ha tenuto Gentiloni sul palco a guardare e ascoltare in silenzio per oltre un quarto d’ora, creando un certo imbarazzo nell’ex premier ma anche un malcelato spazientimento di quanti affollavano la sala e che avrebbero voluto un maggiore coinvolgimento dell’esponente nazionale del Pd nel dibattito.

E così, prendendo la parola, l’ex presidente del Consiglio dei Ministri comincia con il ringraziare i cittadini avellinesi per aver premiato la coalizione del centrosinistra con tanti consensi. Poi, però, apre una parentesi sullo scenario nazionale: “Aspettiamo il Governo alla prova, non pensiamo che le istituzioni siano scatolette di tonno come qualcuno diceva qualche anno fa. Abbiamo rispetto e fiducia, ed esprimiamo il nostro sostegno al presidente Sergio Mattarella. Anche da queste terre qualcuno ha parlato di impeachment. Ma noi al presidente della Repubblica siamo grati per aver difeso le nostre istituzioni. La sfida che ha di fronte il paese è delicata. Abbiamo risalito una china, dopo una crisi terribile, forse la più grande dal dopoguerra. A questi risultati positivi, sul piano macro economico, crescita, riduzione del deficit, numeri positivi della nostra economia, non ha corrisposto un miglioramento delle condizioni sociali. C’è bisogno di più lavoro e di un lavoro migliore, più dignitoso. Non è possibile avere nel 2018 ragazzi che lavorano senza garanzie e per pochi euro al mese. L’Italia è uscita da una condizione drammatica ma c’è tanto da fare, le ferite della crisi sono rimaste aperte. Il rilancio, la ripresa della nostra economia devono andare avanti. Basta un attimo per finire nel burrone e questo rischio lo abbiamo intravisto nei 90 giorni che ci sono voluti per dare una soluzione al Governo del nostro Paese. Chi ha la responsabilità deve saperlo e noi abbiamo il compito di ricordarglielo continuamente. Durante il mio Governo ho voluto istituire un Ministero per il Mezzogiorno, scelta replicata dall’attuale, per riportare il tema del Sud in cima all’agenda politica italiana, da dove era stato cancellato negli ultimi 20 anni. Accompagnandolo con il credito d’imposta, la decontribuzione fiscale per le nuove assunzioni, il progetto “Resto al Sud” che dal 15 gennaio registra già 9mila domande da parte di nuovi giovani imprenditori del Mezzogiorno. Questi sono fatti, che mi auguro siano superati in positivo. Quello che non mi auguro è che gli sforzi fatti in questi anni vengano cancellati dall’azzardo, dall’incompetenza, dalla demagogia. Questo vale anche per Avellino e l’Irpinia. Cosa facciamo della stazione dell’Alta Capacità? La cancelliamo come ho sentito dire. No, deve andare avanti. E cosa facciamo dei finanziamenti sui progetti di risanamento delle periferie che Avellino meritoriamente ha ottenuto vincendo un bando nazionale per Rione Parco, Bellizzi, Quattrograne? Per andare avanti non ci vogliono gli slogan ma di un corpo a corpo quotidiano con la burocrazia. Il Paese e Avellino hanno bisogno di fare meglio, ma non possiamo permetterci di tornare indietro”.

Poi un passaggio sulla gestione del fenomeno dell’immigrazione e della vicenda della nave Aquarius. “Sono orgoglioso del fatto che il mio Governo, anche grazie al lavoro del ministro Minniti, ha portato a infliggere dei colpi durissimi e senza precedenti ai trafficanti di esseri umani. E noi lo abbiamo fatto senza perdere umanità e capacità di accoglienza. Per l’Italia è, come sempre, il momento di far valere i propri interessi nazionali, attraverso la forza, l’autorevolezza e la capacità del Governo di avere alleanze, coinvolgendo i Paesi del Mediterraneo in politiche di cooperazione comune”.

Infine, un appello al voto: “Tra dieci giorni – spiega Gentiloni – non abbiamo una riedizione delle elezioni politiche del 4 marzo e, del resto, gli elettori di Avellino lo hanno capito bene al primo turno, dando sostegno alla nostra coalizione e alla sua unità. E il fatto che attorno alla candidatura di Nello Pizza ci sia un fronte di centrosinistra così vasto è un insegnamento anche a livello nazionale. Ma ora non siamo di fronte al secondo tempo di una partita politica nazionale, siamo di fronte al secondo tempo per le elezioni al Comune di Avellino e dobbiamo essere – sembra quasi un ossimoro – iper frenetici nella nostra tranquillità. Il 24 si sceglie il sindaco e la squadra di governo di questa città e quindi a chi vogliamo affidare le nostre scuole primarie, le nostre strade, i nostri progetti di sviluppo economico, la cultura e il turismo. Sono cose da affidare a chi ha credibilità, esperienza e capacità. Il mio appello va alla Sinistra, affinché il 24 giugno non manchi all’appuntamento. Ma anche agli elettori moderati: a chi volete affidare questa città? Avete l’esempio di cosa sta accadendo in grandi realtà. Davvero volete mettere Avellino nelle mani sbagliate? Il mio ultimo appello, poi, va alle liste e agli eletti che hanno portato Nello oltre il 40%: le elezioni si vincono domenica prossima, non domenica scorsa. Il lavoro svolto in questi giorni deve continuare. Rispetto tutte le posizioni politiche ma penso che una città non sia un social network né un teatrino, ma un organo complesso che ha bisogno di capacità e di una squadra e di un sindaco competenti e affidabili come lo sono il centrosinistra e Nello Pizza”.

Prima dell’intervento di Gentiloni, rispondendo alle domande poste da Vitale, Pizza ribadisce una serie di concetti: “Voglio recuperare una città dove si può vivere la quotidianità, quello che si è perso per inseguire grandi opere, ed è costato denaro e sacrifici. Riprendere in mano il Piano di zona sociale per intervenire sulle fasce deboli. Non abbiamo immaginato cose che non possiamo fare e fatto promesse che non possiamo mantenere, come il reddito di cittadinanza. Proseguiremo sul proficuo lavoro di base realizzato in questi anni. Se le grandi opere vedranno la luce lo dobbiamo all’amministrazione uscente”.

E rivolgendosi al Movimento 5 Stelle, invece, afferma: “Ci hanno accusato di avere degli impresentabili in lista per tutta la campagna elettorale, ma siccome oggi in consiglio comunale noi abbiamo già la maggioranza, ora questi signori cercano di fare accordi con quegli stessi soggetti che quindi diventano presentabili nel momento in cui appoggerebbero loro. Altra contraddizione si registra nelle accuse nei confronti di quanti hanno ottenuto un grande consenso elettorale: fino a qualche tempo fa un successo che si spiegava con il radicamento sul territorio, adesso sono manifestazioni clientelari. In realtà, ciò mostra una certa disinvoltura di quanti cambiano idee o versioni a secondo della convenienza. Avevo chiesto a Ciampi un confronto pubblico per domandargli dove pensa di trovare le risorse per il reddito di cittadinanza comunale e perché voleva demolire il Mercatone dove c’è già un project financing”. Infine, al termine dell’intervista un implicito appunto al primo cittadino uscente Paolo Foti, al di là della complessiva carenza di comunicazione imputata alla sua amministrazione sulle cose fatte. La stoccata arriva proprio all’ultima domanda: cosa non farà da sindaco? “Non terrò la porta della mia stanza chiusa”, risponde Pizza.

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