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Benevento| Crisi Samte, la Rocca anticipa fondi antipercolato

Benevento| Crisi Samte, la Rocca anticipa fondi antipercolato

29 Marzo 2019 | by Enzo Colarusso
Benevento| Crisi Samte, la Rocca anticipa fondi antipercolato
Politica
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Le dimissioni dell’Amministratiore Unico di Samte De Gregorio e del Direttore Tecnico Viparelli formalizzate ieri e dalla natura irrevocabile.  Una decisione schock ma comunque non del tutto a sorpesa e che tuttavia getta nell’incertezza l’intero comparto, a partire dalla sorte dei 53 lavoratori che nutrono ora grosse preoccupazioni sul proprio futuro lavorativo. Oggi, alla Rocca, una riunione quasi plenaria con i vertici dimissionari della partecipata, i consiglieri provinciali, l’advisor Morcone che rimane al suo posto almeno fino alla data dell’omologa con la quale si dovrà ratificare il concordato che per ora salva Samte. Una decisione che, almeno in apparenza, non ha provocato fratture tra partecipata e Rocca ma si innesta, comunque, nel quadro dei pessimi rapporti tra Samte e i comuni che restano morosi e nel più generale quadro politico che porta dritto alle amministrative di maggio con i sindaci che non intendono farsi troppi nemici tra l’elettorato. Dal briefing emerge che occorre l’impegno a non gravare dei costi di gestione del ciclo dei rifiuti ulteriormente i contribuenti sanniti mettendo in campo tutte le iniziative di natura tecnica ed amministrativa per scongiurare aumenti. La Provincia si farà carico di anticipare dal proprio Bilancio la copertura dei costi che la Samte non riesce a sopportare per la rimozione del percolato prodotto dalle discariche “post mortem” sparse sul territorio sannita ed istituite dalla Gestione Commissariale prima del 2009. Nello stesso tempo la Provincia avvierà tutte le azioni necessarie finalizzate ad ottenere la perequazione di tali  costi, in altre parole, il costo della gestione delle discariche “post mortem” dovrà essere spalmato su tutti gli abitanti della Campania e non solo su quelli del Sannio, tanto più che tali discariche sono state saturate quasi esclusivamente da rifiuti provenienti da altre Province in nome della cosiddetta solidarietà regionale.

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