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Benevento, colpe senza colpevoli. Serve la scossa

Benevento, colpe senza colpevoli. Serve la scossa

26 Aprile 2017 | by admin
Benevento, colpe senza colpevoli. Serve la scossa
Sport
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Verona, Italy - Feb 3: TXT the Lega Serie B football match Hellas Verona F.C. vs Benevento Calcio 1929 at Stadio Marcantonio Bentegodi on February 03, 2017 in Verona, Italy. (Photo by Mario Taddeo / mario taddeo | photoagency)

Un vero e proprio tracollo che ha raggiunto il culmine nei nefasti 18 minuti della ripresa al “Manuzzi”. Tutto è iniziato al cinquantesimo di gioco con quell’uno-due fatale per i giallorossi. Un black-out che è costato quattro reti ed ha cancellato qualche incoraggiante segnale della prima frazione che aveva fatto ben sperare. Il Benevento non riesce a scrollarsi da dosso un macigno che inizia a diventare sempre più gravoso, che pian piano spinge la squadra di Baroni verso il basso e rischia di tagliar fuori dalla griglia play-off. Quello stesso obiettivo che non solo sembrava alla portata, ma quasi del tutto blindato per una squadra che a febbraio era seconda in classifica, cullando addirittura un sogno mai pronunciato ma ben saldo nella mente di tutti. La sconfitta con il Bari è stata quasi come il brusco risveglio dopo quella sensazione di caduta nel vuoto nell’istante antecedente all’apertura degli occhi e messi i piedi per terra i giallorossi sembrano non riuscirsi più a svegliare. Il gol di Chibsah almeno ha interrotto l’anemia offensiva che perdurava da 400 minuti, ma la media punti del girone di ritorno resta addirittura da retrocessione. 9 i punti raccolti nelle ultime 12 partite ed una squadra che “campa” sulla rendita dei punti accumulati nel girone d’andata e che permettono ancora di restare in corsa, grazie anche ai continui singhiozzi della concorrenza. Al di là del rischio che le prime tre scappino, peraltro non con un andamento forsennato, la rendita potrebbe non bastare per restare dentro quelle sei posizioni utili. Benevento che deve fare i conti con un momento, con la sfortuna, con una rosa corta e qualche scelta che poco ha sorriso, ma anche con i continui contraccolpi psicologici. Perché dopo il brusco risveglio, anche il quarto posto rischia di uscire dalla portata ed il solo pensiero di doversi “accontentare” di un ruolo meno nobile negli spareggi promozione potrebbe anche non accendere fulmineamente la miccia degli stimoli. Ogni gara sembrerebbe essere quella buona per dare la scossa e, da un punto di vista romantico, un derby potrebbe essere il vero treno da non perdere. Ma quello di lunedì con l’Avellino prescinderà dalla sola essenza intrinseca di un derby che è sempre speciale, perché i tre punti in palio sono davvero cruciali per gli obiettivi delle contendenti. In realtà per i biancoverdi non sarebbe un’ultima spiaggia, ma i Lupi hanno fame di chiudere quanto prima il discorso salvezza che potrebbe esser leggermente minato poi nel finale, che Novellino vuol evitare diventi palpitante. Per il Benevento, invece, rischia di essere davvero l’ultima chiamata. Squadra ancora in ritiro, seppur in misura più “soft” rispetto all’ultima settimana dove Lucioni e compagni hanno potuto staccare la spina solo nella serata post-Vicenza. Inutile aprire il gioco delle colpe, anche se la linea societaria mantenuta basta a far pendere l’ago della bilancia della lettura dei vertici. Marco Baroni ha il grande merito di aver saputo valorizzare un gruppo qualitativamente inferiore rispetto a tante altre, ma facendone emergere caratteristiche che fino ad un paio di mesi fa avevano fatto la differenza sul terreno di gioco. Il tecnico toscano ha dovuto far i conti con un mercato che lacune non ne ha colmate, anzi poi dilatate dai continui infortuni e dove poi, ad onor del vero, c’ha messo anche un po’ del suo. Un nuovo faccia a faccia negli spogliatoi ed un nuovo esame di coscienza per tutti, partendo sempre dalla centralità del progetto attorno all’ex allenatore del Novara. Si è scelto di guardare il bicchiere mezzo pieno e di continuare a seguire la linea di coerenza e continuità. Giusto così, ma il paradosso del momento è che il Benevento ha sulla carta da tempo centrato l’obiettivo dichiarato, rischiando però un fallimento perché inciampato sulla pista da ballo quando si erano aperte le danze.

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