breaking news

Referendum, Landini: votare si è battaglia di civiltà

Referendum, Landini: votare si è battaglia di civiltà

5 Maggio 2025 | by Enzo Colarusso
Referendum, Landini: votare si è battaglia di civiltà
Lavoro e Sindacati
0

Maurizio Landini torna a Benevento e questa volta da Segretario della CGIL. C’era già stato in città nel novembre del 2018 da segretario confederale, oggi a Sant’Agostino, dinanzi allo stato maggiore del sindacato beneventano riunito in assemblea e dinanzi ad un parterre di militanti e di personaliotà è tornato per affontare il tema dei referendum dell’8 e del 9 Giugno al grido: votare Sì per  dire basta a precarietà, basta morire sul lavoro, basta licenziamenti ingiusti.

“In questi due anni e mezzo i morti sul lavoro sono aumentati, gli infortuni non calano e i provvedimenti finora presi non servono assolutamente ad affrontare questo problema”., ha detto Landini a margine dell’assemblea generale della Cgil di Benevento. “E’ il modello di fare impresa – secondo Landini – che uccide. Non è una responsabilità del lavoratore. E da un certo punto di vista questo tema è sotto gli occhi di tutti. Con il referendum noi stiamo chiedendo di cancellare la logica del subappalto a cascata. Chiediamo una cosa molto precisa, che l’azienda madre, chi decide di appaltare dei lavori, deve essere responsabile della salute della sicurezza lungo tutta la filiera degli appalti, cosa che oggi non avviene”.

In un contesto attuale fatto di incertezze massime, di perdita di diritti con tanto di stigma di legalità a parere dei sindacati e della Cgil in particolare coronare di successo le due giorni referendaria vuol dire contribuire a cambiare volto al Paese dando risposte a parole come precarietà, sicurezza, dignità del lavoro”.

Landini si è soffermato anche sulla vicenda del settore metalmeccanico che vive nel Sannio una stagione tribolatissima. La vicenda Hanon e quella Cam esempi emblematici delle odierne battaglie tra capitale e lavoro con l’ingresso sulla scena del fattore algoritmico che definisce ancora di più la deriva del mercato del lavoro in un mondo globalizzato in maniera esponenziale.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *