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Cerreto Sannita e il libro sul “Brigantaggio Postunitario”

Cerreto Sannita e il libro sul “Brigantaggio Postunitario”

31 Marzo 2016 | by Anna Liguori
Cerreto Sannita e il libro sul “Brigantaggio Postunitario”
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Sabato 2 aprile, a Cerreto Sannita, presso la Sala Convegni di Palazzo del Genio, alle 17.00, si terrà la presentazione del libro di Fernando Riccardi “Brigantaggio postunitario. Una storia tutta da scrivere”. L’evento è organizzato dall’Amministrazione comunale di Cerreto Sannita, in collaborazione con l’Associazione Identitaria “Alta Terra di Lavoro”, con la Biblioteca del Sannio di Cerreto e con la Biblioteca comunale di Atina.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco, Pasquale Santagata, e di Rosa Cofrancesco, presidente della Biblioteca del Sannio, seguiranno gli interventi di Claudio Saltarelli, presidente Associazione Identitaria “Alta Terra di Lavoro”, e di Fernando Riccardi, giornalista, scrittore ed autore del libro.
Il pomeriggio sarà allietato dalle canzoni e dai suoni de “I Cantori in Terra di Lavoro”, mentre saranno presenti in Sala i pittoreschi figuranti de “I briganti Fontanavecchia di Casalduni”.

“L’occasione – si legge nella nota inviata alla Stampa – sarà particolarmente propizia per parlare, senza infingimenti né remore, del brigantaggio del periodo postunitario, un fenomeno che la vulgata storiografica dominante ha sempre trattato con glaciale distacco e con omertosa disinvoltura.
Lo sarà ancora di più in un Comune come Cerreto Sannita la cui Amministrazione sta per dedicare una piazza al valoroso brigante Cosimo Giordano, già soldato dell’esercito borbonico, che lì ebbe i natali nel 1839 e che, fatto prigioniero molti anni dopo che l’epopea brigantesca aveva esalato il suo ultimo respiro, fu condannato ai lavori forzati a vita da scontare nell’orrido bagno penale dell’isola di Favignana, in Sicilia, dove venne a mancare nel 1888.
Il nome di Cosimo Giordano è intimamente legato ai fatti di Pontelandolfo e Casalduni, due luoghi simbolo del martirio subito dalle genti dell’ex regno napoletano nel nome di una unificazione che si rivelò ben presto una violenta ed inaudita aggressione “manu militari” ed un atto di vera e propria colonizzazione, i cui deleteri effetti sono giunti tangibili fino ai giorni nostri”.

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