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Benevento, De Zerbi: “Voglio una squadra che non muore mai. Ecco cosa non mi piace delle prime pagine…”

Benevento, De Zerbi: “Voglio una squadra che non muore mai. Ecco cosa non mi piace delle prime pagine…”

7 Dicembre 2017 | by Domenico Passaro
Benevento, De Zerbi: “Voglio una squadra che non muore mai. Ecco cosa non mi piace delle prime pagine…”
Benevento Calcio
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“Andremo ad Udine per cercare di far punti. Quando gli altri incontrano il Benevento vorrei che si pensasse che questa sia una squadra che non muore mai”: è il messaggio di Roberto De Zerbi che mantiene alta la concentrazione dopo un pareggio che potrebbe finalmente sbloccare la stagione della squadra sannita. Un punto che ha comunque lasciato inalterate le lunghezze, ma tanto prezioso per scacciar via dal Benevento i fantasmi di un approccio traumatico con la categoria.

“L’Udinese è una squadra da metà classifica. – ha proseguito il tecnico in conferenza stampa – Ha qualità e prestanza fisica con giocatori importanti ed è in quella posizione per caso. Sono forti. Andremo con la massima umiltà ma con l’intenzione di far risultato perché ci servono i punti. L’umore si è alzato un po’. Non abbiamo fatto nulla con un punto, ma bisogna esser soddisfatti di come abbiamo cercato e preso questo punto. Vorrei che fosse una costante nell’arco dei 90 minuti da qui in avanti”.

Il gol di Brignoli e Benevento in giro per il mondo: “Queste cose mi innervosiscono. – dice – Abbiamo raggiunto il pareggio su un colpo di testa del portiere, ma la partita l’abbiamo fatta noi. Quando dovremmo vincerla si parla solo del colpo di testa di Brignoli, mentre quando perdiamo del Benevento dei record. Mi infastidisce questa cosa e spero che sia così per tutti. Ora, però, dobbiamo star zitti e pensare a far punti con il sogno di cancellare questi record per metterne altri di più positivi”.

Tra esperimenti ed esigenze in sei partite l’allenatore giallorosso ha sempre cambiato, trovando dopo la sosta una certezza nell’assetto tattico, continuandone a mischiare comunque gli interpreti. Al centro la lettura della gara, ma con l’intenzione di far sentire tutti i giocatori in rosa importanti e creare una sana competizione interna nella settimana di allenamenti. Eppure, il primo pareggio ha dato delle indicazioni importanti su alcuni interpreti e la prestazione con il Milan potrebbe esser il punto di partenza per una prima quadra. Sarà costretto, tuttavia, forzatamente a cambiare a centrocampo ad Udine per la squalifica di un turno di Danilo Cataldi: “Giocherà uno tra Del Pinto e Viola. – ha spiegato De Zerbi – Hanno caratteristiche diverse, ma hanno giocato già bene in quel ruolo. Sarà un Benevento attento. Puscas l’avevo considerato un po’ poco per quello che ha dato. Non me l’aspettavo e non mi piace togliere un giocatore quando fa bene. Quando c’è un problema, l’importante è che chi entra si faccia trova pronto. Al di là dei numeri, noi giochiamo con due mezzali ed un play. C’è spazio per giocare, mentre il tempo varia in base ai ritmi dell’avversario. Il resto non cambia molto. 

Letizia con quell’atteggiamento può giocare anche in porta. Non è un problema il piede invertito”.

Con Iemmello e Lazaar ancora out, De Zerbi ha fatto anche un bilancio sugli infortunati, visto il rientro in città di Ciciretti. Con la rosa si è aggregato anche Paolo De Ceglie, in prova in attesa di risposte sull’integrità fisica dell’ex Juventus per poi procedere all’eventuale contrattualizzazione: “Amato si è aggregato ieri, ma non sta lavorando interamente con il gruppo a scopo precauzionale, ma è in buone condizione. Pian piano aumenterà il ritmo e sarà a disposizione, anche se non credo dall’inizio. Ci sono ancora tante partite e non voglio forzare un rientro. Antei ha ancora qualche problemino ai tendini, ma sta stringendo i denti e sta lavorando sul dolore. Armenteros sta lavorando con il gruppo, sta bene ed oggi l’ho visto in forma, ma c’è da considerare che anche Puscas ha fatto bene. Parigini fa tutto bene poi pecca negli ultimi metri, ma questo fa parte del processo di maturità. L’importante è che abbia l’atteggiamento avuto nell’ultima partita. Non parto mai con un giudizio su un giocatore, se vedo che meritano il posto giocano. Anche Coda ha fatto bene nello scampolo di gara con il Milan. Con questo sistema di gioco stiamo facendo bene. Iemmello non l’avremo prima di 15 giorni, a cui andrà aggiunta una condizione fisica”.

Uno di questi attaccanti come esterni del tridente? De Zerbi è secco: “Non hanno queste caratteristiche. In passato ho fatto giocare qualche volta Iemmello esterno. D’Alessandro mi è piaciuto a destra, ma gli chiedo di osare e rischiare di più perché è un giocatore che può farci la differenza. Voglio che provi il dribbling qualche volta in più, ma è chiaro che non è ancora al top. Personalmente preferisco gli attaccanti a piede invertito per andare alla conclusione”.

Il mercato invernale aprirà i battenti a gennaio, ma il tecnico non ha negato un lavoro preventivo della società già all’opera per i primi rinforzi: “Cercheremo di fare le cose che servono sul mercato. Gli svincolati sono da prendere con le molle per cercare di capire il loro stato di forma. De Ceglie è un giocatore di qualità anche superiore alla lotta salvezza, ma bisogna capire il suo stato di forma e lo capiremo in questi giorni. Più si avvicina la partita, più cerco di non farmi distrarre. Dobbiamo arrivare concentrati alla gara con il Chievo con qualche punto in più. Mercato estero? Giocatori in Italia son facilitati, poi c’è anche la qualità del giocatore. Se un giocatore non parla italiano, ma è più forte, si fa presto a capire quale sia la scelta migliore. I sudamericani hanno un modo di intendere il calcio vicino al nostro, mentre i nordeuropei vivono il calcio in maniera diversa. Poi c’è il sangue, può averlo caldo anche uno svedese e nella scelta dei giocatori teniamo in considerazione anche questi aspetti. Quando vai su un giocatore senza conoscerlo personalmente vai anche un po’ sulle sensazioni”. 

Cosa fa arrabbiare De Zerbi: “Mi fa arrabbiare quando non ci rendiamo conto del pericolo e lo facciamo solo quando prendiamo gol. Magari anche la parola in più per le marcature può esser utile ed in questo dobbiamo migliorare nella lettura. Se prendiamo il gol di Immobile o Douglas Costa, quelli sono delle giocate da campione, ma quando prendiamo gol nell’area piccola mi arrabbio”.

Su Brignoli: “Sono felice per lui. E’ un gol che gli ci voleva per dare una spinta di fiducia. E’ un riconoscimento per un ragazzo che si impegna tanto. Si allena al massimo anche Belec e meriterebbe di giocare anche lui”.

Su Chibsah: “C’è sempre ed il Benevento deve avere giocatori con quell’atteggiamento. Recupera tanti palloni, anche se poi magari li perde nuovamente (ride ndr). Ha sempre giocato con me e spero che arrivi anche per lui un momento simile a quello di Brignoli. Le critiche fanno parte della professione”.

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