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Serie B, il Frosinone bussa alla A. Con un Verona così anche la Spal può sognare, ma chi insegue deve darsi una mossa…

Serie B, il Frosinone bussa alla A. Con un Verona così anche la Spal può sognare, ma chi insegue deve darsi una mossa…

27 Marzo 2017 | by admin
Serie B, il Frosinone bussa alla A. Con un Verona così anche la Spal può sognare, ma chi insegue deve darsi una mossa…
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Dopo dodici risultati utili consecutivi può starci una sconfitta, la seconda della stagione al “Mazza”, specie se sei una neopromossa in vetta a marzo al campionato di Serie B. Il Frosinone vince da grande, mette la freccia e si prende la testa della classifica dimostrando di essere l’unica squadra in questo mediocre campionato pronta per il salto diretto. Che sia primo o secondo posto, appar quasi evidente che la vittoria del “Mazza” sia stato l’esame di maturità per la squadra di Marino che, a meno di clamorosi cali, ha un piede e qualcosa in Serie A. La Spal non deve far drammi, ancora una volta ha evidenziato qualche limite negli scontri diretti ma è squadra che difficilmente fallisce in tutti gli altri appuntamenti e questo è il campionato della continuità. Se poi a contendersi l’ultimo posto utile per il salto diretto è una grande che si comporta da matricola allora tutto è possibile. La classifica sta prendendo forma e nei piani alti sono ormai quelle tre a contendersi i primi due posti. Obbligato ad uno di questi sarebbe il Verona, ma la qualità della rosa non basta. Sprazzi di buon calcio che si alternano a black-out figli di una filosofia di gioco, o pseudo tale, che si basa sulle individualità che da soli possono risolverla in avanti, ma senza un complesso organizzato che possa evitare di incassar gol. A Pisa la squadra di Pecchia ha avuto il demerito di non chiuderla dopo il vantaggio, pagando per una delle più classiche delle regole non scritte del calcio. I meriti, comunque, vanno anche alla squadra toscana che rispecchia sempre il carattere del proprio allenatore. Il Pisa riesce ad arrivare con la grinta dove non sempre la qualità lo permette e l’organizzazione di gioco che fa molto leva sulla fase di non possesso limita a più non posso gli avversari, finché poi non c’è quell’occasione a favore da sfruttare e capitalizzare al massimo. Con questa mentalità il Pisa si salverà in una stagione complicatissima ed iniziata nell’incertezza più totale, ma se a guidare un gruppo c’è un uomo prima che allenatore (ed un ottimo allenatore) allora l’impresa è possibile. L’altra storia è quella del Trapani per otto-undicesimi in campo lo stesso di quello che ha sfiorato la promozione nello scorso campionato e che si è ritrovato a doversi calare in panni totalmente diversi, ma che bisogna saper indossare per continuare a sfilare in B. Da gennaio in poi una squadra totalmente diversa che non ha dimenticato della scorsa stagione come si battono le grandi. Poker al Bari, tris a Benevento ed ora il Verona all’orizzonte. I granata sanno come fare. Non demorde neanche la Ternana che ha comunque vita facile con la brutta copia dell’Avellino di Novellino che, dopo i segnali di ripresa della gara col Novara e di La Spezia, ha di nuovo mostrato il brutto volto che aveva preso cinque schiaffi dal Perugia. Vero è che l’ennesimo torto arbitrale abbia spianato la strada agli avversari, ma è bastato a tagliar le gambe ad una squadra che invece con Novellino aveva dalla sua un ritrovato carattere che aveva permesso di inanellare una serie di nove risultati utili di fila, chiudendo il 2016 con delle speranze che l’alba dell’anno solare sembravano avallare. Il Cittadella torna a vincere, mentre Bari e Novara non si fanno del male. I Galletti perdono l’ultima occasione di poter sperare in un clamoroso rush finale per i primi due posti e soprattutto non colgono l’opportunità di sorpassare con una sola freccia Perugia e Benevento. Risultati che limitano i danni ai sanniti di un periodo negativo che dura ormai da sei giornate. Polverizzato il margine che si era creato a febbraio, spento il sogno di lotta per la seconda posizione e sempre più incombente il pericolo di lasciarsi sfuggire anche quei play-off che sembravano quasi scontati. Se la svolta non dovesse arrivare, basta una settimana per trovarsi clamorosamente fuori. Inoltre, non bisogna solo guardarsi alle spalle, dove tengono il fiato sul collo, ma bisogna tenere anche lo sguardo a quelle di sopra e restare in scia. Non necessariamente per scegliere la curva giusta in cui sorpassare, ma perché sarà anche importante arrivare al traguardo senza un così ampio distacco. Ora i punti tra la terza e chi insegue sono sette, pericolosamente vicini a quei dieci che, se superati, cancellerebbero i play-off. Ciò che sembra irrealizzabile e accaduto solo una volta in Serie B (e c’erano Juventus, Napoli e Genoa) non è detto che non diventi un fantasma.

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