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Serie B, fortunatamente così. Avellino “ammazza grandi”, esame Spal e rinascita Benevento. Nelle mani del Novara il destino del torneo…

Serie B, fortunatamente così. Avellino “ammazza grandi”, esame Spal e rinascita Benevento. Nelle mani del Novara il destino del torneo…

3 Aprile 2017 | by admin
Serie B, fortunatamente così. Avellino “ammazza grandi”, esame Spal e rinascita Benevento. Nelle mani del Novara il destino del torneo…
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Verona, Italy - Feb 3: TXT the Lega Serie B football match Hellas Verona F.C. vs Benevento Calcio 1929 at Stadio Marcantonio Bentegodi on February 03, 2017 in Verona, Italy. (Photo by Mario Taddeo / mario taddeo | photoagency)

Mentre il campionato di Serie A è praticamente concluso da Novembre, quello di Serie B settimana dopo settimana continua ad aprire porte per ogni scenario e ha posticipato ad aprile il mese della costituzione di blocchi. Con nove punti disponibili in una settimana e ben due turni infrasettimanali in un mese, assisteremo nei prossimi giorni a tanti altri sorpassi o manovre azzardate, come la cara e vecchia Formula 1 quando l’elettronica non appiattiva lo spettacolo, ma l’urlo della meccanica tuonava e faceva scena. L’unica ad aver prenotato un posto per il salto diretto di categoria è il Frosinone, nonostante il pareggio di Cesena, ma al “Matusa” non sarà semplice questa sera contro un Avellino che si sta affibbiando l’etichetta di “ammazza grandi”. I Lupi proveranno a ruggire anche in terra ciociara dopo aver infilzato un altro duro colpo alla Spal. La sconfitta nello scontro diretto ci sta e, magari, dopo una lunga serie utile si può anche inciampare in irpinia, ma ora la squadra di Semplici è chiamata al test di maturità più importante della stagione, ancor più che nello scontro diretto con i ciociari. Potrebbe esser letale il contraccolpo psicologico in un campionato che vive molto dei momenti delle squadre e che con impegni così ravvicinati può polverizzare ampi margini in pochissime settimane. E’ questo il momento nel quale dovrebbe approfittarne il Verona, tornato a vincere a Trapani e che dovrebbe ringraziare la mediocrità (alcuni lo chiamano livellamento) di questo campionato con tante concorrenti, ma poche costanti. Qualche rivelazione, diverse delusioni a partire dall’Ascoli con Aglietti sotto l’occhio del ciclone, passando anche per Lo Spezia che ha fatto i conti con la rinascita invece del Benevento. Proprio contro la formazione di Di Carlo dovrà vedersela la corazzata gialloblu, obbligata adesso a fare la grande perché anche i play-off sarebbero un mezzo fallimento per un progetto che aveva puntato non a vincere, ma a stravincere il torneo. Torna a crederci la Salernitana, mentre in liguria ci sono stati i primi segnali di ripresa dei sanniti, che con un cliente scomodo come la Ternana sono chiamati a dimostrare di essersi scrollati definitivamente da dosso il macigno che nelle ultime settimane aveva bloccato gli uomini di Baroni. Appunto, impiantati i giallorossi anche in classifica, perché dietro la concorrenza ha arrancato e non ne ha approfittato. Dalla griglia al momento restano fuori anche Bari e Novara, ma occhio ai piemontesi che potrebbero essere il vero ago della bilancia delle prossime giornate. Nei prossimi quattro turni la squadra di Boscaglia incrocerà le attuali prime quattro in incontri che potrebbero dilazionare in maniera decisiva i punti nelle zone alte. Quando 22 squadre sono ancora in corsa per degli obiettivi, nessun risultato può esser scontato e non si corre il rischio di assistere a gare da sbadigli come purtroppo il palcoscenico più importante nazionale sta abituando. In coda nessuna vuol demordere, ma i margini di errore per Trapani e Ternana sono ridotti al minimo, mentre per il Pisa i piani si complicano maledettamente, già compromessi dall’avvio incerto di campionato. Quello che non dovrebbe accadere, specie ad una neopromossa.

E se in Serie A ci sono squadre che giocano per il puro “sfizio” di far segnare il proprio cannoniere e la partita di cartello della domenica sera si riduce al muro della capolista contro il quale prova a penetrare l’allegria degli scugnizzi (con qualcuno che si sorprende per la Panchina d’Oro a Sarri), almeno la Serie B assicura ancora quel fattore incertezza che rende lo spettacolo ancor avvincente. 

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