Per raggiungere gli obiettivi sarà essenziale”, sottolinea la presidente dell’Osservatorio della Campania sulla violenza sulle donne Rosaria Bruno, “fare Rete con tutte le associazioni sparse nei territori”. La rete, infatti, garantisce “interventi di prevenzione e contrasto soprattutto quando è più difficile farlo: nei casi di violenza domestica.
Lì dove pesano molto non tanto la violenza fisica ma quelle di natura psicologica ed economica; lì dove si manifestano il rifiuto con se stesse di ammettere la violenza, spesso aggravato dalla presenza di minori”. Fra i numerosi appuntamenti in calendario nei prossimi mesi in varie città campane (a Grottaminarda, a Benevento, ad Aversa presso il Tribunale di Napoli Nord), l’Osservatorio ne ha programmata una a Mondragone (Caserta) lì dove la mamma di Clementina Iannello, si occupa di un centro antiviolenza. E’ lei a farsi portavoce della speranza di quanti hanno vissuto da vicino tragedie immani: “Ho sempre combattuto da sola, come mamma, contro questo fenomeno. Ora non lo sono più. Spero che questa battaglia si possa vincere”. Del fenomeno di “normalizzazione della violenza”, frutto del perpetrarsi di condotte contro le donne per le quali diventa difficile capire fino a che punto sono arrivati gli uomini, parla Maria Argenzo, altar componente dell’Osservatorio. Alla presentazione sono intervenuti la presidente del Consiglio campano Rosa D’Amelio, le consigliere del Pd Loredana Raia e Bruna Fiola, il capogruppo di Campana Libera-Davvero Verdi Francesco Borrelli.
