Dal presidio dinanzi all’ospedale Sant’Alfonso Maria De’ Liguori all’occupazione della sala consiliare del comune saticulano, con annesso sciopero della fame: la protesta del Comitato civico “Curiamo la Vita” di Sant’Agata de’ Goti a difesa del nosocomio sannita non conosce sosta. Una lotta iniziata lo scorso 30 marzo e costellata da mobilitazioni di ogni tipo che, indiscutibilmente, hanno portato alla ribalta nazionale la vicenda dell’ospedale santagatese. Per questo motivo le attiviste ieri si aspettavano una maggiore partecipazione nella manifestazione che si è tenuta di fronte Palazzo San Francesco. Un appuntamento dedicato in particolar modo ai cittadini e istituzioni , anche dei paesi limitrofi, per far sentire più forte la voce di chi chiede che il “San’Alfonso” non si tocchi. Ma, complice probabilmente una giornata di festa, dinanzi la porta del municipio sono giunte poco più di 50 persone e il solo sindaco di Airola, Michele Napolitano, come rappresentante istituzionale. Hanno ringraziato i presenti, ma attraverso la propria portavoce, Mena Di Stati, le attiviste hanno polemizzato con gli assenti:
Il comitato, però, non depone le armi e cosi come già annunciato nei giorni scorsi ha lanciato una provocazione: non presentare liste alle prossime elezioni amministrative.
Dalle stradine del borgo sannita agli uffici della metropoli partenopea: del futuro del Sant’Alfonso Maria De’ Liguori se ne parlerà oggi a Napoli nel vertice tra Regione, il sindaco di Sant’Agata Carmine Valentino, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San PIop, Renato Pizzuti, e il consigliere sannita Erasmo Mortaruolo.
