Iniziato all’Alberti la giornata sannita del Presidente della Regione De Luca. Accolto dai ragazzi e dal preside Liccardo e dal Protrettore dell’Unisannio Marotta, De Luca si è soffermato sul tema del difficile rapporto tra giovani e Pubblica Amministrazione e più in generale tra giovani e politica. De Luca ha parlato di politica e di ideologie, di fantasia al potere, ai ragazzi ha detto che la grande speranza di cambiamento del mondo si è scontrata con la ragion di stato e la realpolitik. Il Governatore ha affrontato il tema cruciale della casta e delle élite, di classe dirigente subordinata al notabilato che si autoriproduce. In questo, dice De Luca il nostro Paese è in ritardo rispetto agli altri Paesi, la burocrazia soffocante che neutralizza ogni iniziativa. Rifiuti. De Luca rifiuta il pregiudizio ideologico e pone la questione in termini chiari. “Abbiamo due strade: gli impianti di compostaggio o le discariche. Abbiamo preferito un sistema misto, alternativa non esiste. De Luca a tutto campo. Sburocratizzazione, cultura della realtà contro gli ideologismi dilaganti che impediscono il cambiamento. E attacca i social come incubatore di consensi. Gli algoritmi dice governano e dirottando il consenso stesso, dietro i like o un tweet si cela la manipolazione di una fetta cospicua di opinione pubblica segmento per segmento. Una strategia, De Luca non cita Salvini ma è chiaro, che si rivela vincente ma che mette a fortissimo rischio il senso critico e l’essenza stessa della democrazia. Insomma, un intervento in linea con i tempi. Il Presidente ha rivolto ai ragazzi messaggi “politici” assolutamente condivisibili ma in linea con la congerie attuale di piena campagna elettorale.
