Campo Mazzoni chiude, Pezzapiana no. I livelli di tetracoloroetilene impazziti nel pozzo nei pressi della stazione, ripropone la annosa questione della contaminazione che le autorità hanno in un primo tempo negato per poi ammettere che il contaminante c’è ma che non è a rischio la potabilità dell’acqua, cosa mai messa in discussione fino ad ora da nessuno. Ma adesso che il piocco ha raggiunto soglie 5 volte superiori ai livelli di tollerabilità, l’acqua non è potabile e Russo il nuovo presidente del CdA di Gesesa chiude Campo Mazzoni del tutto e chiede ufficialmente 250 litri al secondo provenienti dall’acquedotto del Biferno-Torano. Anche qui testardaggini assurde avevano imposto il concetto della impossibilità del convogliamento dalla parte alta a quella bassa della città, un assunto che oggi viene completamente ribaltato. Russo è perentorio: “Gesesa ha subito provveduto a rendere noti i livelli fuori controllo presenti a Campo Mazzoni” e spiega come la falda sia sostanzialmente intonsa per cui a Pezzapiana non verrà effettuata alcuna chiusura che però potrebbe intervenire in un secondo momento. Russo assicura che verranno trovate anche in quel caso misure alternative e l’unica è quella del Biferno. Per adesso è questa la sua posizione
Il picco di 47.4Mg. Da cosa è derivata una condizione del genere? Uno sversamento occasionale da parte di qualche azienda? Nessuno è in grado di stabilirlo, almeno per ora, ma tutto è sotto controllo e la magistratura è in possesso di tutti i dati. I monitoraggi. Il dirigente Santamaria assicura l’impegno assoluto del Comune
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