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Terza dose: chi deve farla e quando. La differenza tra “dose addizionale” e “dose booster”

Terza dose: chi deve farla e quando. La differenza tra “dose addizionale” e “dose booster”

30 Settembre 2021 | by redazione Labtv
Terza dose: chi deve farla e quando. La differenza tra “dose addizionale” e “dose booster”
Attualità
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L’obiettivo di immunizzare dal covid l’80% della popolazione italiana si avvicina sempre di più. In base all’ultimo report del Ministero della Salute sono circa 42 milioni le persone che hanno concluso il ciclo vaccinale. Un traguardo importante ma che non ferma la campagna vaccinale. Da metà settembre, infatti, è iniziata la somministrazione delle terze dosi. Inizialmente per i pazienti cosidetti fragili, poi anche per altre categorie di persone. A mettere nero su bianco due circolari del ministero che provano a fare chiarezza tra “dose addizionale” e “dose booster”. La prima è prevista per persone con trapianto di organi e gli immunocompromessi e viene somministrata dopo 28 giorni dall’ultima dose. La seconda, la dose booster, riguarda i soggetti over 80, oltre a personale e ospiti della residenze per anziani. Questa dose potrà essere inoculata dopo 6 mesi dalla conclusione del ciclo vaccinale primario. In un momento successivo, una dose booster “potrà essere offerta agli esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali, a partire dai soggetti di età superiore ai 60 anni o con patologia concomitante tale da renderli vulnerabili a forme di COVID-19 grave o con elevato livello di esposizione all’infezione”.

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