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Airola| Incendio Sapa, il racconto…la paura

Airola| Incendio Sapa, il racconto…la paura

15 Ottobre 2021 | by redazione Labtv
Airola| Incendio Sapa, il racconto…la paura
Attualità
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Ad Airola si cerca di tornare alla normalità a distanza di due giorni dal  maxi incendio che ha colpito i capannoni della Sapa sprigionando una grossa nube nera che ha avvolto parte della Valle Caudina, del casertano spingendosi fino a Napoli. Qualche sbuffo di fumo continua a fuoriuscire dall’ammmasso di lamiere  di via Sorlati mentre proseguono i sopralluoghi di forze dell’ordine e vigili del fuoco. Con un’ordinanza il sindaco Falzarano ha prorogato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado anche per la giornata odierna e su raccomandazione dell’Asl territoriale stabilite una serie di misure a tutela della salute pubblica, tra cui il divieto di pascolo e la raccolta e consumo di frutti e ortaggi dai terreni dal territorio comunale interessato dall’incendio. La lattuga del piccolo orticello  della signora Antonia non finirà sulla tavola  della famiglia. Antonia abita a 150 metri dalla Sapa ed è stata tra le prime ad arrivare sul luogo del disastro. Ci mostra i video e le foto scattate in quei momenti, racconta le sensazioni vissute in quegli istanti. Il primo pensiero, ci dice, è andato agli operai, amici e parenti che lavoravano proprio in quei capannoni. Il materiale andato in fumo, polimero polipropilene fa sapere l’Arpac,  si è posato sui tetti delle case e nel cortile all’ìngresso della villetta dove abita. Con lei la suocera. Insieme questa mattina hanno ripulito la zona dalla fuliggine.

Intanto, in attesa che la magistratura e le forze dell’ordine accertino le cause del grave incendio, ieri sera è arrivata anche la nota della Sapa. L’ hub logistico era dotato di video camere di sorveglianza – si legge nel comunicato – l’azienda impigherà tutte le forze necessarie per identificare assieme alle autorità le cause dell’accaduto”. Dalla Cisl l’appello a salvaguardare i posti di lavoro, mentre Legambiente chiede trasparenza e impegno per garantire la salute dei cittadini e per monitorare gli eventuali danni ambientale. L’incendio – dice Mariateresa Imparato presidente di Legambiente  dimostra che è tempo di mettere in campo azioni sistematiche di controllo e prevenzione delle aree produttive campane. “Sorvegliati speciali” devono essere gli impianti che trattano rifiuti, ma anche gli insediamenti produttivi che lavorano materiali altamente infiammabili. Preoccupazione è stata espressa anche dal WWF  e dai sindaci della Valle Caudina che chiedono gli approfondimenti necessari a sicurezza delle Comunità e dell’ecosistema

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