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Irpinia e Sannio tra i territori  più colpiti dalla variante Omicron

Irpinia e Sannio tra i territori più colpiti dalla variante Omicron

9 Gennaio 2022 | by redazione Labtv
Irpinia e Sannio tra i territori  più colpiti dalla variante Omicron
Attualità
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Attraversano l’Italia da Nord a Sud quasi senza soluzione di continuita’, le 32 province nelle quali l’epidemia di Covid-19 correva piu’ velocemente in Italia alla fine del 2021: da Lecco a Enna, sono quelle dove l’incremento dei casi raddoppiava in un minore numero di giorni e potrebbero quindi coincidere con le province dove la Omicron piu’ si e’ diffusa nelle ultime settimane dello scorso anno: lo indica l’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “Dall’analisi delle curve dell’incidenza di positivi nelle 107 province italiane nel periodo di tre settimane che termina il 2 gennaio 2022, risulta una crescita di tipo esponenziale (modulata da una componente periodica settimanale) con tempi di raddoppio degli incrementi che hanno frequenza massima a 4,5 giorni. Le province con tempi di raddoppio inferiori o uguali a 4,5 giorni sono 32”, rileva il matematico. “Escludendo Rimini, Vibo Valentia ed Enna, sono concentrate – prosegue – in tre blocchi di province contigue”: uno composto dalle quattro province lombarde di Lecco, Bergamo, Monza e della Brianza e Cremona; Parma in Emilia Romagna; tutte le province toscane esclusa Grosseto e le due umbre. “Questo gruppo – osserva Sebastiani – e’ quasi contiguo al secondo, composto da tutte le province abruzzesi, le due molisane e le tre campane di Caserta, Avellino e Benevento. Il secondo gruppo e’ quasi contiguo al terzo, composto dalle quattro province pugliesi di Barletta-Andria-Trani, Bari, Taranto e Lecce”. Secondo l’esperto, “dato che queste 32 province hanno valori bassi del tempo di raddoppio, e’ ragionevole assumere che in esse sia rappresentata (piu’ che nelle altre) in modo rilevante la variante Omicron, caratterizzata da una maggior diffusivita’ rispetto alla variante Delta, prevalente negli ultimi mesi”.

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