Covid e Monkeypox, il punto con il prof. Pasquale Vito, direttore del dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Unisannio.
Lo spettro del Covid continua ad aleggiare sulle nostre teste lasciando tante perplessità e paure soprattutto con l’inoltrarsi dell’autunno.
Recentemente è stato isolato un nuovo virus simile al Sars-Cov2, scoperto in un pipistrello russo che sarebbe in grado di infettare l’uomo resistendo anche ai vaccini anti-Covid attualmente in uso. La scoperta arriva dalla Washington State University’s Paul G. Allen School for Global Health.
In pratica sembra che la proteina Spike del nuovo virus, denominato Khosta-2, riesce ad infettare le cellule umane resistendo agli anticorpi monoclonali e ai vaccini.La scoperta del Khosta-2 mette in risalto l’esigenza di sviluppare vaccini universali per contrastare ogni forma di sarbecovirus. Per fare il punto su quella che è una situazione in continua evoluzione, abbiamo incontrato il Prof. Pasquale Vito, direttore del Dipartimento di scienze e tecnologie dell’Unisannio, che ha spiegato di come grazie alle vaccinazioni la situazione sia sotto controllo.
A tenere banco sulla questione sanitaria c’è anche il discorso sul Monkeypox, il vaiolo delle scimmie, che sarebbe stato riscontrato anche su due individui a Benevento.E proprio presso i laboratori del dipartimento di scienze e tecnologie dell’Unisannio è stato messo a punto un test per l’indivuduazione del vaiolo delle scimmie.
Covid e Monkeypox, ancora una volta sottolineano l’importanza di rispettare le distanze con habitat e animali esotici, potenzialmente capaci di trasmettere all’uomo malattie sempre nuove. Per il prof. Vito, considerando la stagione invernale che ci vedrà sempre più vicini in spazi chiusi, è fondamentale continuare a rispettare tutte quelle regole igienico- sanitarie che abbiamo messo in atto in questi anni.
