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Benevento| Omicidio Rosiello,la lettera del fratello Cosimo

Benevento| Omicidio Rosiello,la lettera del fratello Cosimo

4 Novembre 2017 | by Anna Liguori
Benevento| Omicidio Rosiello,la lettera del fratello Cosimo
Cronaca
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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Cosimo Rosiello fratello di Antonello, l’imprenditore ucciso a colpi di pistola nel 2013 dal ricercato Paolo Messina.

“Quando leggi, ” La Legge è uguale per tutti” ti senti tranquillo, ti affidi alle istituzioni, può mai essere che chi deve far rispettare la Legge non sappia fare il suo lavoro ? È lo Stato, ma che fai, non ti affidi alle istituzioni ? Purtroppo non è così, o forse nel nostro caso non è stato così! Tutto è cominciato con la decorrenza dei termini, eh si, perché a Benevento ci sono omicidi e decessi violenti tutti i giorni. Come si fa a redigere il verbale dell’autopsia. Come si fa in 365 giorni come si fa in 8760 ore ??? Le istituzioni in questo caso che hanno fatto ? Nulla. Hanno solo dato la possibilità di preparare in tre anni di libertà una eventuale fuga, un eventuale bunker in città o forse a casa sua, avrebbero dovuto capirlo da quando è stato beccato con i soldi in macchina o quando era fuori città, che era un personaggio ed era pronto a darsi alla fuga. Ma no le istituzioni no non possono pensare. Il giorno della sentenza l’omicida non era in aula! Secondo voi si è pensato di andarlo a prendere o di controllare la sua residenza ? Ma daiii ma perché ? Ma lo sapete che tutte le udienze sono state affrontate con la presenza dei parenti del Messina, a volte, molte volte al nostro fianco, senza M A I la presenza di un poliziotto. Roba da matti. Solo la voglia matta di avere giustizia ha fatto in modo che non accadesse in aula, nulla di insensato. Tutti impegnati, mah. E allora ? Ci saremmo dovuti aspettare una sentenza esemplare ? Una persecuzione del crimine ? Incoerenza ed incapacità sono le uniche parole che ricorderemo di questo triste episodio. Però sappiamo che siamo nel giusto, siamo cambiati, oggi ci rivolgeremo ai media Nazionali, è quanto possiamo fare, perché forse ci aspettavamo uno sviluppo nelle ricerche diverso da quanto si sta facendo, pari a zero. Diffonderemo le stranezze di questa causa, sin dall’inizio. Oggi ci siamo rotti di quanto succede o meglio che non succede. Con questa lettera ci teniamo solo a far conoscere il nostro sdegno per come è evoluta tutta questa storia e gestita con le bende agli occhi.”.

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