Canoni non riscossi e finanziamenti ad attivita’ che non avevano nulla a che fare con l’ente e che venivano svolte da dipendenti. Una gestione che ha causato un ‘buco’ in bilancio di circa 57 mln e che per la Corte dei Conti della Campania vale un danno erariale di oltre 12 mln di euro. Dopo tre anni di complesse indagini condotte dalla guardia di finanza del comando provinciale di Avellino, 16 persone, tra amministratori, dirigenti e revisori dei conti dell’Alto Calore Servizi spa, che fornisce il servizio idrico in 125 comuni delle province di Avellino e Benevento, che si sono avvicendati nelle gestioni tra il 2008 e il 2012, sono stati raggiunti da inviti a dedurre per la cifra calcolata come danno erariale. Secondo il procuratore generale Michele Oricchio, avrebbero omesso di riscuotere i canoni non versati, non avrebbero affidato il servizio di riscossione e avrebbero ignorato il mancato recapito degli avvisi di morosita’. Altro particolare emerso durante le indagini anche il finanziamento di un lungometraggio, un film realizzato dalla societa’ di un ex dipendente dell’Alto Calore Servizi, che aveva ottenuto dall’ex direttore generale anche la cessione gratuita di tutti i diritti di distribuzione e commercializzazione. Gli inviti a dedurre sono motivati anche dall’indebitamento che la societa’ ha dovuto sostenere presso istituti di credito per far fronte alla mancata riscossione dei canoni.
