Il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, ad Avellino per un breve colloquio con il procuratore capo Rosario Cantelmo dopo i fatti di cronaca di alcuni giorni fa. E segnatamente l’ordigno fatto esplodere nell’auto del ristoratore Sergio Galluccio, gli spari contro le auto dell’ex consigliere comunale della Lega, Damiano Genovese, e l’aggressione all’assessore Geppino Giacobbe. La sua presenta rappresenta un segnale di interessamento e attaccamento al territorio irpino che l’esponente del M5S conferma con l’annuncio di una probabile futura nuova visita. Poi, entrando nel merito dell’escalation criminale, Morra lancia un monito rivolto a tutti gli attori, istituzionali e non, della comunità, in primis verso i cittadini, a “non omettere di fare il proprio dovere”.
Del resto, “c’è una realtà criminale con la quale bisogna fare i conti”. E il presidente dell’Antimafia lo ricorda con fermezza.
Collegato allo scenario dei fatti accaduti in città e, soprattutto, alla storia dei clan della provincia e dell’intera Campania, infine, viene richiamato il recente invito all’Italia da parte della Corte dei diritti umani di Strasburgo per una riforma dell’articolo sull’ergastolo ostativo che prevede il fine pena mai e, dunque, l’impossibilità di ottenere benefici e permessi per i criminali, per la maggior parte proprio boss, in regime di carcere duro. Anche su questo argomento, la posizione di Morra è molto chiara: “La normativa antimafia è stata approvata dopo una serie di omicidi da parte della criminalità organizzata e, quindi, calibrata sulle dinamiche da affrontare”.
