Avrebbero venduto armi senza inserire i dati degli acquirenti e delle armi nei registri di carico e scarico. I titolari di alcune armerie di Avellino e della provincia sono destinatari di decreti di perquisizioni eseguite dei carabinieri su mandato della procura di Roma, che sta indagando sulle minacce ricevute nelle scorse settimane dal gip di Avellino, Paolo Cassano. Secondo gli inquirenti, le armi cedute in modo irregolare sarebbero finite anche a un 40enne di Avellino, detenuto nel carcere di Bellizzi Irpino, che avrebbe detto in un impeto d’ira “gli sparo’ in testa”, riferendosi al giudice Cassano. L’uomo, che non risulta legato a gruppi criminali organizzati, ma e’ detenuto per sequestro di persona, estorsione e altro, aveva appena ricevuto una misura cautelare in carcere firmata dal gip Cassano. Gli veniva contestati la detenzione illegale di armi. Durante le perquisizioni i carabinieri avrebbero acquisito i registri di carico e scarico, alcune armi e munizioni non dichiarati.
