Proseguono le indagini dei carabinieri della Stazione di San’Agata De’Goti con l’ausilio dei colleghi di Montesarchio sulla morte della 89enne di Durazzano. La donna sarebbe deceduta per cause naturali, con molta probabilità 48 ore prima del ritrovamento del corpo.
L’anziana viveva in casa con il figlio, un 55enne disoccupato e incensurato, che in queste ore però si trova in carcere a Benevento con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
Ricostruendo la vicenda torniamo alla serata di venerdì, quando un’altra figlia della donna, allarmata dal fatto di non aver avuto notizie e non riuscendo a contattare la madre, ha lanciato l’allarme.
Una volta sul posto i carabinieri hanno provato ad entrare, ma sono stati intralciati dall’uomo presente in casa, che, poco presente a se stesso, ha opposto resistenza ai militari. Solo dopo momenti di tensione i presenti sono riusciti a raggiungere il cadavere della donna, che giaceva senza vita già da due giorni.
Cosa sia accaduto non è ancora chiaro, quello che sembra plausibile è che la morte dell’anziana sia sopraggiunta per cause naturali, pochè da una prima alnalisi esterna non sono apparsi segni di maltrattamenti e violenze. L’autopsia attesa in queste ore dal medico legale Antonio Palmieri, potrà fornire ulteriori dettagli agli inquirenti. Intanto il figlio della donna che ha accolto i carabinieri armato di un coltello, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale ed è attualmente rinchiuso a Capodimonte.
Questa mattina ha avuto un primo colloquio con l’avvocato Umberto Diffidenti, raggiunto poi dalla notizia della nomina da parte della sorella dell’uomo, di un avvocato di fiducia, Roberto Abbatiello, che proseguirà la difesa.
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