Gnōthi sautón, conosci te stesso. E per conoscere se stessi, come invita a fare l’iscrizione del tempio di Apollo a Delfi, bisogna coltivare l’esercizio della memoria, attività non proprio tipica di questo nostro Paese. E un Paese senza memoria è destinato, quasi sempre a rivivere le pagine più tragiche della propria storia. La storia di Benevento, la sua odissea bellica, il coraggio dei cittadini , la loro capacità di risollevarsi e ricostruire la loro città. Tutto questo emerge dalla mostra “Benevento 1943. La guerra dopo l’armistizio”, a cura della Coop. Epsilon, presso la bibliomediateca provinciale a Corso Garibaldi. Foto, giornali, documenti d’archivio per indagare il periodo forse più terribile della storia plurimillenaria della città, un viaggio a ritroso nel tempo tra le rovine di una città ridotta ad un cumulo di macerie dai bombardamenti alleati prima e da quelli tedeschi poi. Cooperativa Epsilon ancora una volta capace di coniugare analisi storica e passione e il riscontro di quanti visitano le sale allestite per l’occasione restituisce per intero l’intensità emotiva di una pagina storica ancora viva nella coscienza e in qualche caso nella memoria dei cittadini beneventani.
