Una figura poco conosciuta ma di grande incidenza sulla vita democratica dell’Italia del secondo dopoguerra. Raffaele De Caro, l’uomo il politico. Protagonista di una lunga stagione che ha attraversato il Fascismo, di cui fu sempre oppositore, fino ad arrivare alla Costituente. Liberale, amico di Badoglio col quale condivise la durissima vita di trincea nella Prima Guerra Mondiale, Raffaele De Caro ha rappresentato una figura di riferimento fondamentale per Benevento ed il Sannio nel momento in cui il Paese si riprendeva le sue libertà democratiche ricoprendo a più riprese i ruoli di Sottosegretario e poi di ministro senza perdere di vista la sua leadership carismatica e pragmatica a capo del ricostituendo partito Liberale di cui, per designaszione di Benedetto Croce, fu presidente fino alla morte avvenuta nel 1961. De Caro, casata di lignaggio che prosegue con Guido e poi Umberto, Sottosegretario di Stato e gran continuatore delle tradizioni forensi e politiche della famiglia. Al Museo del Sannio un convegno per presentare il libro di Andrea Jelardi su Raffaele De Caro con l’apporto di Mario Pedicini, Gennaro Papa e Gianni Fuccio e la presenza dello stesso Umberto Del Basso De Caro.
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