Il tema politico di queste fredde giornate prenatalizie ruota tutto attorno alla questione Gesesa e ai suoi effetti derivati. Accantonato per un momento il diosciorso sulle procedure di assunzione ora l’attenzione è incentrata sulla impasse del Consiglio comunale a proposito della discussione sull’aumento di capitale della partecipata. Mastella pare in difficoltà. A puntare i piedi è Forza Italia e il sindaco non sembrerebbe in condizione di arginare i distinguo dell’alleato più importante. Potremmo pernsare che il partito azzurro punti ad una prova di muscolarità e garantirsi una certa autonomia di manovra in vista delle elezioni. Schermaglie per garantire a Nunzia De Girolamo una migliore capacità nelle trattative che stanno per iniziare. Epperò si potrebbe però anche malignamente immaginare che l’operazione da 160 milioni di euro, che porterebbe alla costituzione di un gestore unico irpo-sannita a guida Gesesa, cioè Acea, possa non piacere alla sfera politica, almeno come è nelle condizioni attuali. Insomma, potrebbe essere un segnale forte ad Acea per ridiscutere alcuni crismi e poi trovare la quadra. Dietrologie? Senza dubbio, ma il risentimento dell’AD Ferrari nei confronti dell’Amministrazione e di chi la rappresenta a Pezza Piana è un dato di fatto. Il manager è ovviamene cauto. Incassa il mancato pronunciamento dell’aumento di capitale ancorandolo alla fretta con la quale a Palazzo hanno affrontato la questione ma ci crede poco anche lui. Assicura che la città capoluogo manterrà le sue prerogative all’interno del cda in termini di rappresentanza e confida in un immediato ripristino del negoziato tra le parti.
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