Sussurri e grida dal Palazzo dove l’amministrazione è già in vacanza ma la politica e non la migliore è nella sua fase più culminante. Mastella deposita il marchio Udeur con tanto di timbro notarile ed è già a lavoro, tra un augurio e l’altro, per costruire l’asse politico neodemocristiano di cui parlò a Napoli quando con Cesa e Pomicino ha varato la sua proposta politica. Asse politico che passa anche attraverso un riposiozionamento interno alla sua amministrazione. Palazzo Mosti come un consistente comitato elettorale? Va da se che la sua quasi certa personale discesa in campo coinvolge anche i posizionamenti interni alla sua giunta. E conta assai poco la risibile differenziazione tra sfera politica e sfera amministrativa di cui Mastella si è fatto interprete sino ad oggi. Pesi e contrappesi. Per cui il cemento politico tra Udeur e Udc, versione Cesa, trova come conseguenza la defenestrazione di chi nell’odierno scudocrociato rivolto a destra non si è collocato preferendo il popolarismo in salsa demitiana. In soldoni: radio Mosti da Oberdan Picucci sempre più ai margini del sistema mastelliano, pronto per essere la quinta vittima in appena un anno e mezzo di sindacatura. Un vero record. Per il demitiano Picucci sarebbe pronto il cesiano Zanone, mai in sintonia con l’Oberdan e la Tomaciello, che andrebbe alla Pubblica Istruzione, un avvicendamento logico, nel solco della nuova democristianità che Clemernte ha posto come condizione inalienabile per il centrodestra se vuole vincere a sud. In questo scacchiere, Tretola ci consenta il plagio, Rossella Del Prete coronerebbe il suo personale traguardo e cioè quello di andare alla Cultura dove potrebbe dare il meglio di se, lontano dalle grane della mensa. Fantapolitica? Forse, ma è lecito presumere che le sorprese non finiranno qui.
