Arriva la ufficialità per quanto attiene la fine dell’attuiale legislatura, la XVII della storia repubblicana del Paese. Con il mancato adempimento dello ius soli si possono ritenere conclusi i lavori parlamentari per cui già nella giornata di domani 28 dicembre o al massimo venerdi 29 il Presidente della Repubblica Mattarella potrà sciogliere il Parlamento in modo anticipato. Tutto questo porta a ritenere che si andrà a votare il 4 marzo con relativo inizio, in tempi molto rapidi, della campagna elettorale. Dalle nostre parti, per le candidature, il discorso è aperto. Lo è, per esempio, per quei sindaci che hanno in serbo la velleità di proporsi o di riproporsi. Il nome caldo è quello di Clemente Mastella che a proposito dell’eventualità di votare il 4 marzo non escluse un suo coinvolgimento
Il sindaco di Benevento ci ha abituato a colpi di teatro. Questo potrebbe essere davvero clamoroso. In teoria avrebbe sette giorni di tempo per decidere, dal giorno della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto di scioglimento delle Camere ed è presumibile che ora come non mai la sua attività sia febbrile e non solo perchè è tornato ad essere leader di un partito, piccolo ma dalla grande suggestione. Ma se così fosse, se davvero Mastella dovesse abbandonare la compagnia, quale sarebbe l’atteggiamento delle altre forze politiche? Sarebbero pronte a tornare al voto e in quali condizioni? Lo abbiamo chiesto a Nicola Sguera del Movimento 5 Stelle, che qualche velleità la coltiva eccome, ma è assai misurato nelle parole
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