Si esaurisce, però, il percorso con i sodali mastelliani con i quali, in sostanza, i rapporti si erano sgretolati in meno di due anni di consiliatura, sebbene in extremis sia giunta la solidarietà del capogruppo Quarantiello giudicata però fuori tempo massimo. Delli Carri esclusa dalle decisioni del gruppo, si ricorderà la bizzarra uscita dal gruppo wazzup che salì a rango di cronaca politica e che sancì il contrasto insanabile con gli altri e tutta una serie di affermazioni, borderline, che coinvolsero il contesto dell’ organizzazione delle commissioni consiliari delle quali la Delli Carri svelò i retroscena e i contorti meccanismi delle deleghe con relativo sconcerto del presidente De Minico. Un crescendo rossiniano di tensione che ora pare indirizzarsi verso un sostanziale divorzio consensuale. “Avrò la possibilità di decidere di volta in volta se votare o meno le delibere dell’Amministrazione e quella sui fondi destinati ai migranti e stornati altrove non rientra tra le cose che avrei sostenuto”, dice Delia che andrà ad accomodarsi, con molta probabilità, nel gruppo misto dove ritroverà Pina Pedà un’altra vecchia conoscenza della maggioranza. 
