Delia Delli Carri fa dietrofront e opta per il gruppo misto. Torna, la mazzoniana, alla prima scelta e pur manifestando amicizia e vicinanza al gruppo dei Moderati più forte è la volontà di non rompere del tutto i legami col sindaco. Ieri un incontro infiormale con Renato Parente e probabilmente la decisione di intraprendere posizioni meno estreme e di minore intensità nei confronti della maggioranza. 
Con la quale in rapporti restano comunque forrtemente compromessi. In attesa del primo vero banco di prova che è il voto sul bilancio preventivo in relazione al quale Delia fa sapere che studierà i documenti e solo dopo deciderà il da farsi; il suo voto non appare popi così scontato. E così la banda dei quattro torna ad essere quella dei tre, con buona pace di Jiang Qing. Versante elezioni. Qui si registra la disponibilità di Gigi Scarinzi a correre al Senato, ma solo se il partito glielo chiede sul serio, e quella principesca e già dichiarata di Gino Abbate con Salvini. Che sia una manovra per aprire la strada a Mastella o per erodere consenso a De Caro è tutto da stabilire. Come da stabilire è la questione degli apparentamenti impossibili. Alcuni organi di informazione, Gazzetta di Benevento, fanno balenare l’idea di alcune combinazioni clamorose. Fausto Pepe che torna alla ribalta, blandito da Civica Popolare non smentisce ma parla di “interlocuzione ancora molto soft” lasciando però intendere che vi sarebbe la disponibilità. Meno entusiasmato è Luigi Barone che mostra qualche perplessità. Il nome dell’ex sindaco è accostato anche a Liberi e Uguali ma qui cè la secca smentita di Aceto. Per LeU fu anche evocata la presenza di Mario Pepe ma, forse, si era trattato più di una autoproposizione che di una strategia ben precisa.
