Amina Ingaldi più no che si, Pasquale Viespoli no e basta. Nella giornata delle liste piddine e del salto in politica di Danila De Lucia col Movimento 5 Stelle è intorno alla non candidatura di Viepsoli che si accentra l’interesse politico. L’ex sottosegretario patisce la condotta ondivaga di una leadership locale di Fratelli d’Italia che prima lo blandisce e poi lo emargina. “Non ho mai chiesto ne tanto meno preteso alcuna candidatura”, sostiene Viespoli, “la possibilità mi è stata offerta anche in funzione del carisma che credo di avere espresso nella mia lunga militanza politica”. In sostanza Pasquale prende le distanze da ogni forma di autoproposizione che pure in qualche ambiente si era ipotizzato e cioè di canali speciali direttamente riconducibili alla Meloni, e ribadisce la sua immobilità. “Non ho fatto passi indietro ne passi in avanti”, dice, “il partito ha deciso prima in un modo e poi in un altro”.
Ovvio che l’ex senatore si riferisce a Cirielli, nei confronti del quale non ha mai lesinato critiche anche forti in passato. Dietro la candidatura di Massimiliano Carullo, sindaco di Mercogliano, c’è la mano di Cirielli ma Viespoli non intende farne una questione solo di carattere personale. Per lui la questione va discussa essenzialmente in ambito politico, ne va di mezzo il futuro stesso del partito, un soggetto che va ripensato “in nuce” e lui ci sarà in questa fase particolare. D’altra parte proprio nel corso di una intervista che ci aveva rilasciato non più tardi di una decina di giorni fa aveva affermato che il suo impegno elettorale sarebbe stato ispirato a ragionamenti alti rispetto alla canonica diatriba elettorale. Concetti che ribadirà nella conferenza stampa di lunedi ad Avellino che sarà anche l’occasione per rilanciare il tema della presenza della destra nel concerto della politica attuale, un tema che senza di lui svilisce e molto.
